sabato 29 maggio 2010

Bambini offrono i loro risparmi per il centro di Swamiji.....

Ecco una lettera di una madre, la quale racconta la reazione dei sui figli al proposito del situazione a Springen:
(tradotto dal Blog tedesco:)

"...prima di tutto vorrei dire qualcosa sui miei figli e il loro rapporto con soldi:
Mio figlio Jan, 12 anni, é molto economico, sembra quasi avaro. Non si compra mai dei dolci o un gelato dei suoi soldi. Mette tutto da parte...
Mio filgio piu´giovane Marc é l´opposoto. Da quando riceve un pó di soldi gli spende per dolci etc.

Tutti i due hanno un libretto di risparmio nel quale mettiamo ogni compleanno un pó di soldi, così che un giorno si possano realizare un desiderio piú grande come per esempio un scooter.
L`altro ieri abbiamo parlato della situazione a Springen e hanno chiesto quanti soldi servono, e da dove vengono? Gli ho spiegato che dipende tutto dai devotee di Swamiji, se lui puó restare lí....
dopo una pausa i due mi dicevano indipendentemente che vorebbero contribuire.

Naturalmente questo gesto mi rese felice e gli volevo appoggiare. Gli chiedevo quanto vorebbero dare e Jan mi rispondeva:" Be in una ciffra cosí grande 50 € o 100 € non sono un grande aiuto, vorrei dare 1000 € a Guruji del mio libretto di risparmio." Ero sorpreso da lui, visto che normalmente non fa vedere il suo cuore tenero, ma in questo momento probabilmente la suo intuizione, che sá benissimo  la importanza di Guruji per l´umanitá, agiva.
Il libretto di Marc non é cosí pieno come quello di Jan, e vuole dare ció che ha ricevuto in un complennao dai sui ospiti, che é anche una bella ciffra di 250€.

Il grande cuore dei miei figli per Guruji mi rende talmente felice e orgoliosa, per il fatto che sono disposti a dare, ma anchora di piú, perchè intuiscono la grandezza di Swamiji.
Sarebbe bello se alcuni adulti si potrebbero orientare al comportamento di questi bambini!
Magari potresti fare di questo un contributo per il Blog ?!"

mercoledì 26 maggio 2010

Per la salvaguardia di Shree Peetha Nilaya Ashram

Per chi desidera effettuare un'offerta e desidera pagare tramite PostPay ecco il link a cui riferirsi.

http://www.centerspringen.org/paypal/

martedì 25 maggio 2010

La situazione e seria! Ci serve il vostro aiuto!


Dobbiamo informarvi che a causa di eventi recenti, dobbiamo puntare tutta la nostra attenzione e la nostra energia, con effetto immediato, verso il rinnovamento del centro di Springen.
Le autorità ci hanno comunicato che sino a quando determinati requisiti di costruzione non saranno soddisfatti, nessuna sistemazione e nessun evento potra' avere luogo nei nostri edifici.


Il che significa (fino a nuovo avviso):
• nessun evento
• no Darshan
• no alloggio

In altre parole:
• Il centro per intanto deve essere chiuso
• Si svolgeranno solo le preghiere quotidiane


Ci serve il vostro aiuto per portare avanti la missione di Swamiji qui al centro e per poter dare la possibilitá a tutti voi di partecipare ad essa! Chiediamo la vostra comprensione nel fatto che dobbiamo assolutamente focalizzarci nella salvaguardia del centro. Il che significa: procurare i mezzi per la sua ristrutturazione.

Al fine di realizzare i necessari requisiti di costruzione e di sicurezza, sono stati fissati, assieme a Swami, i seguenti "obiettivi":

1. Per essere in grado di utilizzare una parte dell'edificio (ala ovest, dove si trovano la cappella ed il tempio, incl. le camere e la zona di ingresso principale ed incl. la cucina) sono necessari investimenti di ca. € 3 milioni.

2. Il requisito minimo finanziario per aprire il cantiere è di € 500'000 - somma di cui abbiamo bisogno entro il 31/7/2010

3. Se non sara' possibile raccogliere questa somma entro tale termine, i lavori non potranno cominciare e il centro rimarra' chiuso.

Vi chiediamo di dare il vostro aiuto, in modo che Swamiji possa continuare il suo lavoro e tu e molti altri possiate continuare ad essere coinvolti nella Sua missione.

Vi forniremo informazioni più dettagliate a breve. Se già ora siete disposti ad aiutare, potete contattarci in qualsiasi momento:

Ruchita: ruchita@atmakriya.org , tel: (0039) 348 7738145 (sino a giovedi 27 maggio saro' all'estero, potete quindi contattarmi via mail; saro' rintracciabile via cellulare da giovedi pomeriggio in poi)
Anashuya: +49(0)178-3204820 (inglese)
Paartha: +49(0)163-2942725 (inglese, francese e tedesco)
Kuru (da giugno): +49(0)178-3204801 (tedesco, greco e inglese)


Se volete contribuire gia' ora ecco i dati per i versamenti:

Bhakti Marga Orden Deutschland e.V.,
Bankleitzahl (BLZ) 50050201,
Conto corrente: 200300016
IBAN: DE53 5005 0201 0200 3000 16
BIC: HELADEF1822
Bank: FraSpa
causale: „FoBM, Springen progetto rinnovo“

Se avete bisogno della ricevuta per dedurre la donazione dalle tasse (in questo caso abbiamo bisogno del vostro indirizzo per intero):


Bhakti Marga Yoga GGmbH,
Bankleitzahl (BLZ) 50050201,
Conto corrente: 200140400
IBAN: DE72 5005 0201 0200 1404 00
BIC: HELADEF1822
Bank: FraSpa
causale: „BMY, Springen Centro Meditazione"“

Swamiji a Merano




Tardi alla sera Swami Vishwananda dava  il Dharshan.Cantava  uno dei sue bhajan preferiti:
Sabse oonchi prema sagai
il c:he vuol dire:
"Of all forms of worship of the Lord, love is the best."
"Tra tutte le forme nelle quali si puó clorificare dio, l´amore é la migliore"




Ecco a voi qualche immagine del Yagna; le foto che ho "rubato" dal blog tedesco di Drishti:

Il Kund e l´altare organizato da Sandro....Grazie ancora...

Bhagyashri che ci faceva il Kheer...


Io che ero un pó oberato, e dovevo utilizare la tecnica della multiplicazione del corpo....





e poi iniziava: prima la Kalash Puja e poi il Yagna:


Swaha!




Swami Vishwananda spiegava il significato del Gayatri Mantras. Facevamo  5 giri  di 108 Gayatrimantra. Varuna la divinitá della pioggia era piú pietoso con noi e le prime goccie cadevano durante l´Aarati.

Ringrazio ancora a tutti gli aiutanti e a Swamiji per aver benedetto il bello Südtirol:) con la sua presenza...
Jay Gurudev

sabato 22 maggio 2010

Yagna a Jesolo con il dio della pioggia


Varuna, l'aspetto del Divino che governa il cielo, l'acqua e tutti gli elementi liquidi presenti sul nostro pianeta, e' stato un "gradito" ospite durante lo yagna che si e' svolto a Jesolo. Il tempo variabile ma abbastanza soleggiato dei giorni precedenti lo yagna ci avevano fatto ben sperare: non ci aspettavamo lo splendere del sole di maggio, ma speravamo almeno di evitare la pioggia. Cosi' non e' stato.
Avevamo chiesto a Guruji di "fare" qualcosa a proposito, ma dopo lo yagna, tornando sull'argomento, Guruji ci ha dato uno spunto per meditare, dicendo che non e' bene intervenire ed influenzare il corso naturale di Madre Natura. Ella sa meglio di noi se e quando la Terra ha bisogno di pioggia o meno. Ridimensionata l' "arroganza" dell'essere umano che crede di avere il diritto di gestire la forza vitale cosmica a proprio egoistico vantaggio, ecco qua alcune immagini dello yagna, benedetto dalla presenza di Varuna e di Madre Natura.

La pioggia non ha spento i sorrisi...














certo non quello di Guruji!








eravamo comunque preparati e ben forniti di ombrelli, mantelli, giacche a vento...e sacchetti di plastica...















Fortunatamente Guruji era sotto un maxi ombrellone...



Non altrettanto fortunato Pramoda...




...e Revati, il cui fuoco non ne voleva saperne di attecchire...i partecipanti hanno dovuto non solo coprire Revati dalla pioggia, ma anche il kund, in modo che la legna prendesse fuoco.



Terminato lo yagna, Guruji ha offerto personalmente il panchamrit...



e a dispetto della pioggia e del freddo, si e' fermato a conversare con le persone...


giovedì 20 maggio 2010

Le risate di Guruji



L’intensità della gioia e dell’energia che abbiamo vissuto in questi giorni rende inverosimile che tutto sia accaduto in un così breve tempo. Guruji è arrivato a Jesolo venerdì pomeriggio ed è ripartito lunedì mattina, ma la Sua presenza ha come sempre dilatato la nostra percezione del tempo, e le emozioni vissute hanno reso indimenticabile ogni minuto trascorso al Villaggio Marzotto.

Le “grandi manovre” sono iniziate mercoledì, con l’arrivo a Jesolo di Shankari, Dakshini, Revati ed io. E subito sono iniziati i contrattempi che così spesso contraddistinguono l’avvicinarsi di Guruji: ogni occasione è buona per il Divino per metterci alla prova ed insegnarci qualcosa…Durante il satsang di sabato sera Guruji ha risposto ad una domanda concernente le prove che Dio ci dà, quanto grandi e difficili possono essere…Ebbene sì, il Divino ci pone sempre davanti a delle prove, e ad ognuno le sue. E così l’arrivo di Dakshini e Revati direttamente dalla Germania è stato contraddistinto da una bella prova di pazienza a stento superata.

L’arrivo a Jesolo è previsto per le 14.30, al massimo le 15, ma alle 17 non era giunta ancora alcuna telefonata che segnalasse il loro arrivo. Stanche di aspettare, Shankari ed io ci avviamo verso Jesolo centro e nel contempo chiamiamo Dakshini. La chiamata ci permette di scoprire che i due sono arrivati a Jesolo da un bel pezzo e che avendo Dakshini cancellato “per sbaglio” il mio numero di cellulare, non avevano potuto avvisare del loro arrivo. A nulla erano valsi i numerosi sms inviati ai ragazzi dell’ashram per ritrovare il mio numero del cellulare italiano: inspiegabilmente tornava come messaggio il numero del cellulare tedesco. Ma questo scoglio era ormai superato: erano arrivati e noi stavamo andando a prenderli. Arrivati in piazza a Jesolo scopriamo che Dakshini e Revati non ci sono. No problem: richiamiamo. I due si sono avviati a piedi. Li elogio per la loro voglia di camminare: Jesolo centro ed il Villaggio Marzotto distano assai. Sicura di aver inteso che stanno tornando indietro, aspettiamo. Dopo 10 minuti sorge il dubbio. Richiamo. No, in effetti non stanno tornando, ma si sono fermati lì dove sono, aspettando noi. Benissimo, no problem, li raggiungeremo noi. Sono proprio dietro l’angolo della stazione delle corriere, ci dicono, vicino alla chiesa. Giriamo i dintorni della stazione, ma di chiese neanche l’ombra. Chiediamo indicazioni e finalmente ci viene indicata una chiesa. Saliamo in macchina e ci avviamo, per scoprire ben presto che la chiesa è all’interno di una zona pedonale. Dopo aver fatto arrabbiare un “nonno vigile”, Shankari cerca un parcheggio che naturalmente non si trova; decido di scendere e fare un bel pezzo di strada a piedi. Arrivo davanti alla chiesa, e mi trovo nel mezzo di un foltissimo gruppo di bambini appena usciti da scuola. Di Dakshini e Revati neanche l’ombra. Li chiamo e gli dico che sono esattamente di fronte all’ingresso principale della chiesa. Loro pure. Forse non ci vediamo per via di tutti quei bambini. Quali bambini? chiede Dakshini. Sorge il dubbio: stiamo parlando della stessa chiesa? Dakshini scopre così che dire in Italia “siamo davanti alla chiesa” è come essere in una foresta e dire, a mo’ di indicazione, “siamo davanti ad un albero”.

La “loro” chiesa si chiama chiesa Santa Maria e di bambini neanche l’ombra. Cerco di scoprire il nome della chiesa che ho di fronte ma sembra l’unica chiesa in Italia senza nome. Nessuno lo conosce. Dakshini afferma che la chiesa è grandissima, impossibile non vederla. Viste le dimensioni modeste della chiesa che ho di fronte, capisco che qualcosa non quadra. Riprendiamo la macchina, chiediamo indicazioni per la chiesa Santa Maria e ci avviamo. Le indicazioni ci portano fuori Jesolo. Richiamiamo Dakshini e le chiediamo di leggere il nome della via più vicina. Siamo fornite di cartina, non possiamo sbagliare. A quanto pare sono in una zona a cui non è stato dato il nome ad alcuna via, perché ci dicono che non vedono nessuna targa. È ormai trascorsa un’ora, e la pazienza comincia ad incrinarsi. Tremo nel fare la domanda ma è necessario farla: siete sicuri di essere a Jesolo??? Sììììì, afferma convinta Dakshini, siamo a Gesolo (versione germanica di Jesolo). Bene, almeno questo! Nel frattempo mi chiamano dal Villaggio Marzotto per motivi organizzativi e io ne approfitto per chiedere a qualcuno di loro dov’è la chiesa Santa Maria. La terza persona con cui parlo mi fornisce delle indicazioni e così scopriamo l’inghippo: i ragazzi non sono a Jesolo ma a Jesolo Lido. Li richiamo e sollevata li avviso: abbiamo capito dove siete, stiamo arrivando! Posso sempre giustificarmi affermando che quel “stiamo arrivando” era basato sulla concezione italiana del tempo. Sarebbero passati altri 40 minuti prima di arrivare alla fatidica chiesa. Ci avviamo quindi verso Jesolo Lido e, cartina in mano, ci dirigiamo verso la piazza indicataci. Dopo 15 minuti di girovagare ci domandiamo se la piazza esiste veramente. Jesolo Lido non è Milano…
Dopo aver rasentato la soglia dell’arrabbiatura, subentra la disperazione. Siamo in macchina da quasi 2 ore, alla ricerca di due germanici dispersi a Jesolo; ho un nodo alla gola e sento le lacrime salirmi agli occhi; Shankari si fa prendere da un attacco di isteria e comincia a ridere a più non posso.

Parcheggiamo la macchina e meditiamo sul da farsi. Ci sfiora l’idea di lasciare i ragazzi al loro destino e tornare al Villaggio, ma karmicamente non ci sembra vantaggioso quindi decidiamo di chiedere ancora indicazioni. Un signore molto gentile ci dona 5 minuti del suo tempo per spiegarci dov’è la chiesa più vicina, per scoprire subito dopo che non è la chiesa che cerchiamo. Noi cerchiamo la chiesa Santa Maria. Aaaah, esclama il buon uomo, quella chiesa è da tutt’altra parte. Chi l’avrebbe mai detto? Nella nostra ingenuità avevamo creduto, per un nano secondo, che fossimo vicini alla meta. Il buon uomo ci segna la via sulla cartina e, incredibile ma vero, dopo 5 minuti di macchina scorgiamo i due dispersi, sconsolatamente appoggiati ad una balaustra di fronte ad un’immensa chiesa. Sconvolte ma pur sempre rispettose dei divieti stradali, piombiamo con la macchina sul sagrato della chiesa (pure zona pedonale); dopo i doverosi saluti carichiamo i due e ci avviamo verso il Villaggio. Le spiegazioni saranno lunghe ed ognuno cercherà di portare acqua al proprio mulino, ma la prima frase che esce dalla bocca di uno dei due è esaustiva e definitiva: questo è tutta colpa di Guruji! Inutile dire che gli altri presenti supportano e condividono l’affermazione. Ormai sappiamo come funzionano le cose: ogni passo della nostra vita è una prova, ma quando c’è di mezzo Guruji il “divertimento” (Suo) è assicurato.

lunedì 3 maggio 2010

SATSANG CON SRI SWAMI VISHWANANDA


Carissimi
vi annuncio con piacere che Guruji ha deciso di tenere un satsang sabato 15 maggio a Jesolo presso il Villaggio Marzotto, dove si svolgerà sia il Gayatri Yagna (sabato 15 maggio) sia il Darshan (domenica 16 maggio). L'incontro sarà alle ore 20.30 ed è aperto a tutti.

SATSANG

Satsang è una parola sanscrita che deriva da “sat”,che significa “verità”, e “sanga”, “compagnia”. Detto questo, possiamo trovare diverse interpretazioni di questa parola. Alcuni la spiegano come “ la compagnia della verità”, oppure “compagnia dei santi o dei saggi”; Altri dicono che significa “ studio o lettura delle Sacre scritture”. Altri ancora la descrivono come “comunione spirituale”. Ma alla fine tutti questi significati ci fanno capire che Satsang è la ricerca della nostra vera natura. Sia in compagnia di un Santo o attraverso gli insegnamenti di un Santo, il Satsang è un incontro esteriore che ci permette di guardare più in profondità dentro noi stessi.
Ogni tanto Sri Swami Vishwananda tiene dei satsang e ciascuno di essi è un’esperienza unica. Di solito il satsang inizia con qualche canto. Swami può anche iniziare con una meditazione guidata, oppure con una sessione di domande- risposte, o ancora con un discorso. A volte si riferisce ad un tema specifico, a volte invece parla più in generale.
Riguardo il Satsang, Swami dice :”Se io parlo sempre e voi ascoltate, non è un vero Satsang. Dobbiamo condividere insieme.” Così Satsang non significa solo che un maestro parla e i discepoli ascoltano, ma piuttosto diventa la condivisione di storie in un clima famigliare.