Nel culto di Shakti si adora il divino nella forma di Devi o della Madre Divina. Questo ha affascinato le menti di ogni era dato che la madre è colei con la quale tutti possono avere una relazione intima. In realtà questa è la relazione primaria. Il devoto prova una maggiore libertà quando concepisce Dio come Madre. Il grande saggio del Bengala, Sri Ramakrishna diceva: “Come solo un bambino può forzare la propria madre con le sue richieste, così un devoto può forzare Dio come madre con le sue richieste.”
Il nostro primo rapporto con il mondo è attraverso la madre. Nella madre vi è un intero mondo di tenerezza, di amore, nutrimento e cura. Ella è l'incarnazione della sicurezza. È la personificazione dell’amore ideale, da cui il bambino trae sostentamento, comfort, protezione e nutrimento. È naturale pensare al Divino come Madre Divina Cosmica, grembo eterno di tutte le creature, umane, animali e sub-umane. Ella culla i suoi figli tra le sua braccia amorevoli, li allatta e li nutre con il suo amore infinito in tutte le forme. Ovunque si veda l'amore materno, in un uccello, un animale o un essere umano, sappiate che non è null’altro che un aspetto del suo amore per l'universo, perché ella è la Madre Universale.
Sri Ramakrishna dà un'altra bella allegoria. Finché un bambino gioca con i suoi giocattoli, la madre si occupa delle faccende domestiche, ma quando il bambino butta via i giocattoli e grida per attirare la madre, ella lascia tutte le sue faccende e corre verso il proprio bambino. Questa analogia illustra il forte legame che esiste tra il Divino concepito come il Madre e il devoto.
La sua grazia è infinita. La sua compassione e l'amore per gli esseri umani e in particolare per i ricercatori sinceri è indescrivibile. La madre è sempre pronta a riprendere tra le sue braccia il bambino che si era perso. Il bambino che si è allontana dalla madre un giorno si renderà conto che lei è l'unica fonte di sicurezza e correrà di nuovo verso di lei e la pregherà di accoglierlo di nuovo tra le sue braccia. La madre aprirà le braccia e il bambino errante si rifugerà in esse e riacquisterà la sua beatitudine originale.
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