lunedì 15 agosto 2011
Krishna uccide Putana
Vedendo la sua aria di autorità, sia Rohini che Yasodha non se la sentirono di chiederle chi fosse e non protestarono quando la finta balia prese in braccio il bambino. Senza esitare Putana prese il bambino addormentato, se lo mise in grembo e cominciò ad accudirlo. Si dice che il Signore fingesse deliberatamente di dormire, perché sapeva che se il demone lo avesse guardato nei Suoi meravigliosi occhi, si sarebbe pentita e sarebbe andata via senza cercare di ucciderlo, rendendo però la sua missione incompleta.
Ma anche così, mentre ella fissava il Suo volto di bimbo addormentato, un travolgente sentimento di amore materno sorse in lei, e dal suo seno cominciò a zampillare latte. Dimenticò il veleno che aveva spalmato su di esso, e cantando in modo sommesso una ninna nanna, cominciò ad allattare il bambino. Ma la ninna nanna si mutò presto in un canto del cigno, perchè il piccino, pur essendo senza denti, teneva il seno come in una morsa e succhiava con gusto. Le stava prosciugando la sua stessa energia vitale. In una agonia mortale, Putana si precipitò fuori di casa, assumendo di nuovo la sua forma demoniaca. Con un ruggito di dolore cadde come una montagna in mezzo al cortile, distruggendo la stalla e il fienile. La sua caduta fece tremare la terra e le gopi e i gopala tremarono di terrore.
Corsero fuori e videro il bambino seduto senza alcun timore sulla mostruosa forma del demone. I Gopala esitarono per paura, ma le gopi si precipitarono da Lui e Lo presero in braccio, perché per loro Egli era più importante della loro stessa vita.
Gli abitanti di Gokula portarono l’enorme carcassa fuori dal villaggio per poterlo cremare. Si aspettavano che un odore terribile si sarebbe alzato dalle fiamme ed invece un dolce profumo di sandalo riempì l’aria. E questo perché Putana, semplicemente avendo allattato il Bambino Divino, fu liberata da ogni forma di peccato.
Se un infanticida e un vampiro come Putana ha raggiunto Mukti (liberazione) solo perché aveva nutrito il Bambino, pensate al glorioso destino di coloro che gli offrirono tutto ciò che gli è più caro, come fecero i suoi genitori e le gopi. I Suoi piedi sacri, che i devoti adorano nel segreto dei loro cuori, e che sono il rifugio dei saggi, si posarono sul grembo di Putana mentre Egli succhiava dal suo seno, e per questo anche se ella era un demone, ottenne la ricompensa dovuta alla madre di Dio. Cosa si può dire allora della fortuna delle gopi e anche delle mucche stesse, che Lo hanno nutrito con il più grande amore?
Liberamente tratto da - La vita completa di Bhagavan Sri Krishna
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