venerdì 9 ottobre 2009

"Credi nella morte?"


Venendo alla seconda domanda: se credo nella morte. Bene, no, non ci credo. Quanti di voi credono nella morte? Per favore, siate sinceri. Alzate la mano. Quanti di voi credono nella morte? Nessuno? Almeno una persona, che è sincera. Molto bene. Siete sicuri che non credete nella morte? Intendo sinceramente eh? Siate sinceri almeno un po’, almeno un po’ verso voi stessi. Datemi una risposta per favore.
(Una persona) Guruji, dipende da ciò che prendiamo in considerazione. Se prendiamo in considerazione il corpo, bene, ci sono dei cambiamenti che possiamo chiamare morte. Se consideriamo l’anima, potrebbe essere differente.
(…)
Sì molto bene. Io ho detto che non credo nella morte perché io so che non esiste. È una delle illusioni, come molte altre illusioni che il Divino ha creato. Per questo dico: “Io non credo nella morte”. Io so che sono eterno ed immortale. Certo, non mi riferisco al corpo. Il corpo ha il suo limite.
Questo mi ricorda Sri Paramahansa Ramakrishna. Caso mai non lo conosceste: c’è un bellissimo libro intitolato: “Il vangelo di Ramakrishna”. Leggetelo. È molto ispirante. Vi aiuterà molto nel vostro sentiero spirituale. Sri Ramakrishna è vissuto nel XIX secolo. È morto il 16 agosto del 1886. Nella tradizione hindu, quando muore il marito, la moglie deve distruggere o comunque liberarsi di tutti i gioielli. Credo che sia così anche qui vero? Oppure si indossano ancora più gioielli? Comunque nella tradizione hindu funziona così: si devono eliminare tutti i gioielli. Sarada Devi, la moglie di Ramakrishna indossava sempre un bracciale che ella ricevette da Ramakrishan quando si sposarono. Quando Ramakrishna sposò Sarada Devi, lui aveva 23 anni e lei 5. Sconvolgente vero? Ma a quei tempi era normale. Ramakrishna morì quando aveva 50 anni. Per 27 anni Sarada Devi indossò il bracciale senza mai toglierlo. Lei crebbe e il bracciale divenne molto stretto. Così si chiese come poter rompere il bracciale e decise di tagliarlo. Nel momento in cui stava per tagliare il bracciale, sentì la voce di Ramakrishna che diceva: “Sarada Devi, cosa stai facendo? Io non sono morto. Sono ancora vivo. Mi sono solo spostato da una stanza all’altra. “
È come il sole. Quando il sole è tramontato, diciamo che è buio, vero? Ma quando il sole tramonta, significa che è giorno da qualche altra parte. È la stessa cosa: quando avviene la morte, vi è una nascita da qualche altra parte. In altre sfere, in altri livelli di spiritualità. In realtà voi non siete morti. Tornando alla vostra domanda: connettiamo troppo la morte al corpo, ma la coscienza ha il potere di Dio di creare un nuovo corpo. Lo potete vedere nella vita dei Santi, i quali nonostante siano morti, quando appaiono a qualcuno che li sta pregando, appaiono in carne ed ossa. La morte è qualcosa da cui nessuno può scappare. Tutti noi sappiamo della morte ma non la vogliamo accettare, non ci vogliamo credere. E quando ci crediamo, vediamo solo la parte terribile e terrificante di essa, ma non vediamo la sua parte meravigliosa. Non vediamo il ponte, quando il nostro Amato ci chiama e ci dice: “Vieni, attraversa questo ponte e raggiungimi.” Vedete, non è assolutamente terribile! Come disse san Francesco nel momento della sua morte. “Benvenuta sorella morte.” Questo sconvolge la morte, perché le togliete tutta il potere della paura e create invece una grande gioia. Questa grande gioia che vi porta verso il piano più alto, vi porta verso il vostro Amato, Dio.


(Estratto del satsang-Darshan del 3 ottobre 2009)

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