martedì 30 agosto 2011

Il vero amore


La vita è Amore e l'Amore naturalmente è Divino. Tuttavia viviamo per il sentimento dell'amore, per realizzare questo grande amore e non solo quell'amore parziale per cui un giorno diciamo: “Ti amo” e il giorno dopo: “Ma chi è quella persona?”.
La vita non è questo amore, ma è quello al di là di ogni definizione, quell' amore senza condizioni che è in ogni cosa intorno a voi. Questo amore è la vita. Vi siete mai seduti a contemplare la natura? Avete mai sentito la natura? Quell'Amore che brucia dentro di voi, quella vita che è dentro di voi, è ovunque. Se analizzate la realtà intorno a voi, se analizzate la bellezza intorno a voi, realizzerete che siamo tutti collegati da un'unica cosa che è l'Amore. Ed esso è al di là della religione, della razza, della vostra condizione sociale. E' al di là della dualità che è nella vostra mente, perchè l'Amore non conosce dualità. L'Amore sa soltanto come amare. E l'Amore non si aspetta niente.
Sri Swami Vishwananda




Satsang in Svizzera



Durante il satsang in Svizzera Sri Swami Vishwananda ha ricordato che nel libro di Yogananda 'La seconda venuta di Cristo', Cristo torna sulla terra su un cavallo bianco. Il ritorno di Maometto è descritto dal Corano come se avvenisse su un cavallo bianco volante. Il Kalki Avatar monterà un cavallo bianco. Tutte queste descrizioni simili della venuta del Signore, mostrano la somiglianza delle Sacre Scritture. Il Kalki Avatar porterà la giustizia, la pace ed innalzerà il genere umano. La data della sua venuta è nelle mani di Dio. Egli è il Signore del tempo. Il cavallo bianco simboleggia la purezza e la concentrazione mentale.



Nella Bagavad Gita, Krishna conduce un carro trainato da cinque cavalli. Sono i cinque sensi che dobbiamo controllare. Il Kalki Avatar cavalca il mentale. Il mentale è controllato e guidato dalla coscienza. Quando la mente sarà controllata da ognuno, allora l'amore puro si risveglierà e il Signore si rivelerà nel cuore di tutta l'umanità.

Sri Swami Vishwananda

Il primo passo



Noi non possiamo
conoscere Dio, ma possiamo conoscere noi stessi. Conoscendo noi stessi, conosceremo Dio. Realizzeremo Dio e Realizzeremo la grande gioia e la pace che Egli porta con sé. Ma per questo dobbiamo ritirare la nostra mente. Dobbiamo mettere da parte tutte le negatività che ci fermano. Il primo passo è quello di amare.
Sri Swami Vishwananda

lunedì 29 agosto 2011

La Saggezza dell'Amore - Mahavatar Babaji

PER OTTENERE UNA VISIONE MIGLIORE CLICCATE SULL'IMMAGINE

martedì 23 agosto 2011

Iniziazione di due Swamini


Ieri, durante il secondo giorno di celebrazione del Krishna Janmastami,Sri Swami Vishwananda, per diretta volontà di Mahavatar Babaji, ha iniziato due Swamini: VishwaLakshmiAnandaMa (Utpalavati) dagli Stati Uniti e VishwaKarunaAnandaMa (Mahdevi) del Regno Unito.
Il termine del rito di iniziazione è stato accolto da un lungo e gioioso applauso di tutti i presenti.

lunedì 22 agosto 2011

La Saggezza dell'Amore - Sri Swami Vishwananda


PER OTTENERE UNA VISIONE MIGLIORE CLICCATE SULL'IMMAGINE

domenica 21 agosto 2011

Krishna Janmastami



“Come avete potuto pensare che vi avevo abbandonato?” Chiese Krishna teneramente “Neanche per un solo istante siete stati fuori dalla mia vista. Ogni passo che avete compiuto, Io l’ho compiuto accanto a voi. Ogni volta che avete vacillato, Io vi ho sostenuto. In quale altro modo pensate che sareste potuti rimanere al sicuro in questa giungla infestata da creature selvatiche e a quest’ora della notte?”

Il Signore è sempre con coloro che hanno posto la loro vita nelle Sue mani. Una vita, una volta affidata nelle Sue mani, è al sicuro per sempre. Possiamo inciampare nelle pietre della sfortuna, possiamo essere feriti dalle spine del dolore, ma, a nostra insaputa, le Sue mani saranno sempre lì, pronte a risollevarci e ad asciugare le nostre lacrime.

sabato 20 agosto 2011

giovedì 18 agosto 2011

Krishna, Colui che ruba il cuore degli uomini


A quel tempo il grande saggio Gargacharya, bramino del clan Yadava, si recò a Vraja dietro suggerimento di Vasudeva, che lo aveva mandato lì per svolgere la cerimonia di battesimo di suo figlio. Gangamuni (il saggio) era conosciuto per la sua abilità in astrologia e Nanda lo accolse con favore, pregandolo di eseguire i riti purificatori per il suo bambino e per il bimbo di Rohini.
All’insaputa di tutti, la cerimonia si tenne in una stalla vuota alla sola presenza di Yashoda, Nanda e Rohini come testimone. Per primo Gargacharya prese bambino Rohini, essendo il più grande, e gli diede il nome Balarama, a causa della sua grande forza e la sua capacità di piacere a tutti.
Subito dopo prese in braccio il bambino di Yasodha e lo mise teneramente sulle sue ginocchia.
Quel cosino delizioso gli diede uno sguardo tagliente come a dire: “Faresti meglio a darmi un buon nome, uno che non si sia mai sentito prima e che mi si addica e che sarà ricordato da tutti nei tempi a venire ... altrimenti ...”
In quel momento il vecchio saggio sentì le mani del bambino dare uno strattone alla sua lunga barba grigia, che pendeva fino allo stomaco del bambino e che gli stava facendo il solletico.

Gargacharya sorrise, guardò in quegli occhi meravigliosi e il suo cuore fu rapito per sempre.
”Krishna!” questo era il nome per Lui! “Krishna” colui che ruba il cuore degli uomini; tutti coloro che anche solo per una volta entrano in contatto con lui, apparterranno per sempre a Lui. Krishna significa anche “di colore scuro”, perchè il bambino era del colore delle nubi cariche di pioggia durante i monsoni. Gargacharya predisse inoltre che grazie alle Sue qualità e capacità “numerosi sarebbero stati i nomi con cui questo bambino verrà conosciuto”

“Ascolta, o Nanda! Questo bambino è uguale al Signore Narayana (Vishnu) stesso per fama, valore ed eccellenza. Abbi cura di Lui con tutta la tua attenzione. Tutti coloro che cercheranno di danneggiarlo, danneggeranno se stessi, ma tutti coloro che Lo ameranno saranno per sempre protetti”
Krishna gorgogliava con piacere: finalmente ecco qui qualcuno che comprendeva la Sua grandezza. Ed ecco qui finalmente il permesso di perpetrare ogni tipo di birichinata avesse desiderato compiere! Decise di trascinare gli abitanti di Gokula in una danza che non avrebbero mai più dimenticato per il resto della loro vita!

Liberamente tratto da - La vita completa di Bhagavan Sri Krishna

mercoledì 17 agosto 2011

Krishna e il demone Trinavarta


Dopo questo incidente Yashoda decise di non lasciare il bambino da solo nemmeno per un minuto. Una sera era seduta in cortile con il bimbo in grembo elo stava cullando mentre recitava le preghiere, quando le sembrò che il piccolo diventasse improvvisamene sempre più pesante. Che cosa stava succedendo? Le sembrava che qualcuno avesse gettato un occhio maligno su di Lui. Così, fattolo sdraiare su una stuoia, andò in cucina per prendere alcune sostanze che, agitate sopra il bambino, avrebbero dovuto scongiurare gli effetti del malocchio.

Appena Yashoda fu entrata, il bambino si fece attento, perché aveva percepito l’approccio del demonio Trinavarta, che arrivando sotto forma di una tromba d’aria, sommerse l’intera Gokula in una nuvola di polvere, cosicché l’intero insediamento piombò nell’oscurità. Il tornado infuriava e Yashoda, terrorizzata, non fu più in grado di vedere il suo bambino. Trinavarta afferrò il bambino e lo sollevò in aria, ma ben presto non riuscì a sopportare il Suo enorme peso. La velocità del demone diminuì drasticamente sino a farlo cadere su una roccia con un boato tremendo e riducendolo in mille pezzi. I gopala corsero nel punto in cui il demone si era schiantato e trovarono il bambino, brillante come uno zaffiro, in cima alla roccia. Raccolsero il bambino benedetto, e lo riportarono a sua madre. Come sempre erano pieni di meraviglia per la Sua fuga apparentemente miracolosa.
Povera Yashoda! Avere un bambino in così tarda età aveva reso Yashoda una madre ansiosa, ma a questo si aggiungeva la strana inclinazione del piccolo agli incidenti. Non poteva lasciarlo solo nemmeno per un minuto ed essere sicura, al suo ritorno, di trovarlo nello stesso luogo. Anche se il bambino sembrava uscire sempre indenne da queste esperienze, Yashoda non aveva modo di sapere che ciò era dovuto al Suo potere personale e non grazie a qualche miracolo. Attribuiva tutto alla fortuna o alla provvidenza. Come poteva immaginare che il piccolo aveva in realtà la capacità di proteggere l’intero cosmo?

Liberamente tratto da - La vita completa di Bhagavan Sri Krishna


martedì 16 agosto 2011

Krishna e il demone Shankata


Novanta giorni dopo la Sua nascita, si tenne la cerimonia della Sua prima uscita di casa. Ci fu un grande raduno e Yashoda fece il bagno al bambino al canto dei mantra (sillabe sacre). Dopo aver ricevuto la benedizione dei Bhramini, pose il neonato insonnolito sotto una carrozza per farlo dormire. Organizzò un gruppo di ragazzini con il compito di vegliare su di Lui ed entrò per assistere gli ospiti. In quel momento, Shakata, uno dei demoni mandati da Kansa per uccidere il neonato, salì sulla carrozza, pensando che sarebbe stato facile farla crollare e uccidere così il bambino, simulando un incidente. Ma Shakata fece i conti senza conoscere i poteri del suo avversario. Nello stesso istante in cui la carrozza cominciò a rovesciarsi, il bimbo sferrò un calcio con il Suo piedino ed ecco! la carrozza con tutto il suo contenuto furono gettati verso l’altro lato del cortile e Shankata rimase ucciso. Sentendo il terribile suono dello schianto, tutti si precipitarono fuori.
“Cosa è successo? Cosa è successo?” chiesero ai ragazzini che a cui era stata affidata la cura del piccolo.
“La carrozza stava crollando e questo piccolino gli ha dato un calcio e lo ha distrutto con i suoi piedini” raccontarono con orgoglio.
Tutti guardarono con stupore il bambino che stava scalciando e gorgogliando allegramente, come a confermare la verità di ciò che dicevano i ragazzini.
Yashoda prese il suo bambino tra le braccia e accarezzandoGli i piedini Gli chiese: “Ti sei fatto male, mio tesoro?” chiese “È stato il carro a farti del male?”
“Sicuramente Dio si sta prendendo cura del tuo bambino, Yashoda!” esclamarono le altre gopi.
Nessuno aveva la pur vaga idea della potenza sovrumana del bambino.

Liberamente tratto da - La vita completa di Bhagavan Sri Krishna

lunedì 15 agosto 2011

Krishna uccide Putana


Vedendo la sua aria di autorità, sia Rohini che Yasodha non se la sentirono di chiederle chi fosse e non protestarono quando la finta balia prese in braccio il bambino. Senza esitare Putana prese il bambino addormentato, se lo mise in grembo e cominciò ad accudirlo. Si dice che il Signore fingesse deliberatamente di dormire, perché sapeva che se il demone lo avesse guardato nei Suoi meravigliosi occhi, si sarebbe pentita e sarebbe andata via senza cercare di ucciderlo, rendendo però la sua missione incompleta.

Ma anche così, mentre ella fissava il Suo volto di bimbo addormentato, un travolgente sentimento di amore materno sorse in lei, e dal suo seno cominciò a zampillare latte. Dimenticò il veleno che aveva spalmato su di esso, e cantando in modo sommesso una ninna nanna, cominciò ad allattare il bambino. Ma la ninna nanna si mutò presto in un canto del cigno, perchè il piccino, pur essendo senza denti, teneva il seno come in una morsa e succhiava con gusto. Le stava prosciugando la sua stessa energia vitale. In una agonia mortale, Putana si precipitò fuori di casa, assumendo di nuovo la sua forma demoniaca. Con un ruggito di dolore cadde come una montagna in mezzo al cortile, distruggendo la stalla e il fienile. La sua caduta fece tremare la terra e le gopi e i gopala tremarono di terrore.
Corsero fuori e videro il bambino seduto senza alcun timore sulla mostruosa forma del demone. I Gopala esitarono per paura, ma le gopi si precipitarono da Lui e Lo presero in braccio, perché per loro Egli era più importante della loro stessa vita.
Gli abitanti di Gokula portarono l’enorme carcassa fuori dal villaggio per poterlo cremare. Si aspettavano che un odore terribile si sarebbe alzato dalle fiamme ed invece un dolce profumo di sandalo riempì l’aria. E questo perché Putana, semplicemente avendo allattato il Bambino Divino, fu liberata da ogni forma di peccato.

Se un infanticida e un vampiro come Putana ha raggiunto Mukti (liberazione) solo perché aveva nutrito il Bambino, pensate al glorioso destino di coloro che gli offrirono tutto ciò che gli è più caro, come fecero i suoi genitori e le gopi. I Suoi piedi sacri, che i devoti adorano nel segreto dei loro cuori, e che sono il rifugio dei saggi, si posarono sul grembo di Putana mentre Egli succhiava dal suo seno, e per questo anche se ella era un demone, ottenne la ricompensa dovuta alla madre di Dio. Cosa si può dire allora della fortuna delle gopi e anche delle mucche stesse, che Lo hanno nutrito con il più grande amore?

Liberamente tratto da - La vita completa di Bhagavan Sri Krishna

giovedì 11 agosto 2011

Krishna a Gokula


Ed eccoci a Gokula, dove per i successivi dodici anni Krishna avrebbe sedotto in mille modi suoi genitori adottivi e tutte le gopi (lattaie) e i gopala (pastori).
Fortunati loro, che hanno potuto vezzeggiare l’Infinito facendolo sedere sulle proprie ginocchia, che hanno potuto nutrire il Nutritore dell’Universo, stringendolo nel loro abbraccio amoroso. Non vi è altro capitolo così toccante nella vita del Signore come questo. Esplora le più alte e le più profonde forme di amore che un cuore semplice e schietto è in grado di dare: vatsalya bhava, o l’amore del genitore, e madhurya bhava o l’amore della ragazza per il proprio innamorato. Egli era tutto per loro: figlio, amico, amante, salvatore e Dio.

Subito dopo che Suo padre lo ebbe lasciato sul letto di Yashoda, il bambino aprì la Sua bocca a forma di bocciolo di rosa e a cominciò a urlare, come a dire: “Che cosa? State dormendo quando Io entro in casa vostra? Allora anch’io entrerò nei vostri cuori come un ladro nella notte, ma una volta che sarò dentro, non avrete alcun dubbio sulla mia presenza lì!” E improvvisamente tutta la famiglia, che sino ad allora era stata tenuta come in un sonno magico, prese vita. (...)
Il padre felice si precipitò nella stanza. Non si sarebbe mai aspettato di diventare padre, perchè sua moglie aveva già quarantacinque anni. Avevano quasi rinunciato alla speranza di avere un bambino e ora venivano invece benedetti con un figlio, e un figlio di aspetto talmente delizioso! La loro gioia non conobbe limiti. Il mattino seguente l’intera comunità di gopi e gopala si recò a vedere il bambino portando le loro offerte di burro e latte. Tutti coloro che lo guardavano, se ne innamoravano subito, come se fosse il proprio bimbo, e di questo non c’è da meravigliarsi, perché Dio appartiene a tutti allo stesso modo. Non vi fu mai donna mortale più felice di Yashoda, moglie e regina di Nanda, madre adottiva del Signore. Giorno dopo giorno ella Lo teneva in grembo e Lo nutriva, Lo cullava per farlo addormentare, come se fosse un bambino normale.

Ma nel frattempo un demone chiamato Putana, un esperto di infanticidio, aveva cominciato a muoversi in città, villaggi e insediamenti su ordine di Kansa per uccidere tutti i bambini nati da poco, indipendentemente dal loro sesso o età. Il demone poteva viaggiare ovunque, assumendo qualsiasi forma. Aveva messo a punto un ingegnoso metodo per uccidere i neonati. Prendendo la forma di una bellissima balia, spalmava i suoi seni con del veleno mortale e allattava i bambini: il risultato era fatale. Un giorno arrivò a Gokula dove venne a sapere della nascita di un bambino nella casa di Nanda e vi si recò immediatamente. Putana sembrava una vera e propria dea, quando scivolò nella stanza dove il bambino dormiva. Lo prese in braccio, inconsapevole che quello sarebbe stato il suo ultimo atto.

Liberamente tratto da - La vita completa di Bhagavan Sri Krishna

mercoledì 10 agosto 2011

Vishnu


Gli esseri celesti e i grandi saggi espressero la loro gioia gettando una pioggia di fiori sulla Terra, e le nuvole che si ammassavano nel cielo cantarono con la loro voce grave come il mormorio delle onde dell’oceano. Allora, come la luna piena che sorge sull’orizzonte orientale, Vishnu, Dio, la Persona Suprema, che è nel cuore di tutti gli esseri, nacque nel più profondo della notte dal grembo di Devaki…

Gli appellativi di Kṛṣṇa

Acyuta, l'Infallibile
Bhagavan, Beato
Chitta Chora, Ladro di cuori
Dãmodara, colui che Yaśodã legò con una corda
Devaki-nandana, figlio di Devaki
Jagatpati, il Signore dell’Universo
Janardana, Colui che fa tremare i demoni o colui che mantiene tutti gli esseri
Govinda o Gopala, pastore
Hrishikesha, Signore dei sensi
Keshava, colui che ha i capelli soffici, fini e lunghi, o il vincitore del mostro Keśi
Krsna, l’Infinitamente Affascinante
Mana Mohana o Manohara, Colui che affascina la mente
Ghiridhara o Govardhanodhara, Colui che sostiene il monte Govardhana
Govinda, colui che è fonte di piacere e di gioia per i sensi di tutti gli esseri
Madhava, Colui che distrugge l’illusione, l’ignoranza o sposo della dea della fortuna
Madhusudana, Uccisore del demone Madhu, simbolo dell’ego
Radha Lola, Amato da Radha
Maheśvara, il Maestro assoluto
Murari, distruttore del demone Mura
Murali Manohara, Colui che rapisce la mente col flauto
Murali Dhara, Colui che regge il flauto
Murali Gana Lola, Incantevole suonatore di flauto
Mukunda, Colui che dona la Liberazione
Nandalal, Amato figlio di Nanda
Nanda Kishora, Puledrino di Nanda (termine affettivo)
Navanita Chora, Ladro di burro (allude ai suoi Lila, o Giochi Divini)
Panduranga, Guida dei Pandava, o immacolato
Puruşottama, la Persona Suprema o il Padre di tutti gli esseri
Rãma, fonte inesauribile di felicità
Vişņu, il sostegno di tutto ciò che esiste
Yajnapati, il beneficiario e il maestro di tutti i sacrifici
Yogeśvara, il maestro di tutti i poteri o il maestro di tutti gli yoga

« Per la protezione dei giusti, per la distruzione dei malvagi e per ristabilire i princìpi della Giustizia Divina, Io mi incarno di era in era »
(Bhagavad Gita, IV, 8)


PER OTTENERE UNA VISIONE MIGLIORE CLICCATE SULL'IMMAGINE

martedì 9 agosto 2011

Maha Shakti


Tratto dal libro JUST LOVE

Il giorno dopo, quando nella prigione tutti si risvegliarono, le guardie, sentendo il pianto del bambino, si precipitarono dal Re e gli dissero: “Kansa, tua sorella ha avuto ancora un bambino.” Kansa si precipitò velocemente fino alla prigione, aprì la porta e disse: “Dammi il bambino.” In quel momento Devaki gli rispose. “No, fratello mio. È stato detto che il mio ottavo figlio ti avrebbe ucciso, ma io non ho avuto un figlio, ho avuto una figlia.” Sentendo questo, Kansa si calmò. Poi cominciò a pensare: “Perchè la voce ha detto che sarebbe stato l’ottavo figlio? Questa è una bambina, come può una bambina uccidermi?” In seguito cominciò a ragionare un pò e disse a se stesso: “E se questo fosse la Maya di Vishnu? E se fosse Vishnu stesso in quella forma?” Con questa idea in mente, prese la bambina e disse: “Sì, ucciderò questa bambina”. La prese e la stava gettando giù dalle mura, nello stesso modo in cui aveva fatto con gli altri bambini, quando la bambina si alzò in volo e cambiò la sua forma in quella di Durga, Maha Shakti, e rise in faccia a Kansa dicendo: “Pazzo. Vuoi uccidermi? Non puoi! Colui che ti ucciderà è già nato. Conta i tuoi giorni!” Kansa si spaventò moltissimo. Si precipitò dalla sorella e le disse: “Cos’hai fatto? Dimmelo!”

Ma Devaki e Vasudeva non potevano ricordare nulla; Mahavishnu li aveva avvolti di nuovo con Maya, così non ricordavano nulla di quello che era successo quella notte. Vasudeva aveva anche dimenticato di aver portato il piccolo Krishna sull’altra sponda dello Yamuna e di averlo scambiato con la figlia di Yashoda e Nanda. E adesso venivano a sapere che quando Kansa stava per uccidere questa bambina, lei si era alzata in volo, aveva preso la forma di Maha Shakti e aveva messo in guardia Kansa. Certo, Kansa non era così stupido. Sapeva che se Maha Devi aveva detto che il Signore si era già manifestato e che lui aveva i giorni contati, doveva fare il possibile per trovare e uccidere il bambino.
Da quel giorno Kansa cominciò la sua grande strage. Uccise tutti i bambini che erano nati in quel periodo. Mandò demoni tutto intorno per terrorizzare il popolo che stava pregando, in modo che smettesse di pregare. E i suoi demoni ebbero grande successo dovunque lui li mandasse. C’era un solo luogo, Gokul, in cui venne mandato un demone che però non fece ritorno, ma che venne invece ucciso. Allora Kansa cominciò a pensare: “Perchè negli altri luoghi in cui ho mandato i demoni, questi hanno avuto un grande successo, mentre dal quel luogo il demone non è più tornato?”
Così capì che il Signore doveva essere lì – a Gokul.

Quando Nanda e Yashoda si svegliarono e videro il bambino, Krishna, fu una grande sorpresa, perchè entrambi avevano la carnagione molto chiara e quando lo guardarono videro che Lui era molto scuro. Ma erano così felici di aver avuto un figlio. E questo bambino era così speciale che chiunque lo guardava, automaticamente se ne innamorava, perchè Egli era la personificazione dell’Amore.
Naturalmente per l’occasione organizzarono una grande festa. Tutti andavarono da Yashoda e la lodarono dicendo:“Come sei benedetta, Yashoda, che alla tua età tu abbia potuto generare un figlio!”, perchè ella era di età molto avanzata. “Questa è sicuramente la Volontà di Dio. E guarda il bambino, è così incantevole, così affettuoso che nessuno può allontanarsi da Lui.”
Sri Swami Vishwananda


lunedì 8 agosto 2011

La vera forma di Krishna


Tratto dal libro JUST LOVE

Quando Mahavishnu apparve di fronte a loro, essi riuscirono a ricordare le loro vite passate; riuscirono a ricordare tutto. Ricordarono perchè Mahavishnu e loro erano lì e perchè ora il Signore doveva manifestarsi attraverso loro. Era perchè, dopo la scomparsa di Rama, in una delle loro passate incarnazioni, Devaki e Vasudeva erano stati un re e una regina che avevano desiderato moltissimo avere Dio come loro figlio. Avevano fatto penitenza per migliaia di anni e Mahavishnu ne era stato così compiaciuto che promise loro che la prossima volta che si sarebbe incarnato, sarebbe stato tramite loro. A causa di Maya Shakti avevano dimenticato tutto, ma nel momento in cui si trovarono di fronte a Mahavishnu, riuscirono a ricordare ogni cosa.

Così Vasudeva agì in accordo con ciò che aveva detto Mahavishnu: prese il bambino, lo mise in un cesto e lo portò fuori dalla prigione. Tutte le guardie del carcere erano miracolosamente cadute addormentate e non c’era nessuno a fermarli. Vasudeva entrò nelle acque dello Yamuna portando il bambino e, mentre si addentrava sempre più profondamente nel fiume, lo Yamuna desiderò moltissimo solo toccare i piedi del Signore. E nel momento in cui i piedi del piccolo Krishna toccarono l’acqua dello Yamuna, essa divenne molto calma. Pioveva così tanto che Sheshnag, il dio serpente, si mise dietro il piccolo Krishna per ripararlo.

Dopo che Vasudeva giunse all’altra sponda del fiume, vide Yashoda e Nanda, suo marito, che dormivano. Yashoda aveva appena dato alla luce una bambina, ma non lo sapeva nemmeno – tale è la manifestazione della Maya del Signore. Così Vasudeva scambiò rapidamente i bambini. Prese con se la bimba e lasciò il piccolo Krishna, come Mahavishnu gli aveva chiesto di fare. Poi attraversò il fiume fino all’altra sponda e tutto tornò di nuovo normale.
Sri Swami Vishwananda

La Saggezza dell'Amore - Sri Swami Vishwananda


PER OTTENERE UNA VISIONE MIGLIORE DELLA ECARD, CLICCATE SULL'IMMAGINE

sabato 6 agosto 2011

Guru Purnima 2011 - Dio può venire in qualsiasi forma!



http://vishwananda.podomatic.com/entry/2011-08-06T02_00_43-07_00

La nascita di Krishna


Tratto dal libro JUST LOVE

Ogni anno nacque un nuovo figlio e ogni volta Vasudeva portò il bimbo a Kansa, perchè, senza nessuna pietà, lo uccidesse. Ma il settimo figlio di Devaki scomparve. Quando Devaki era incinta del settimo figlio, questi miracolosamente scomparve dal suo grembo e apparve in quello di Rohini. Quando il giorno dopo Rohini (seconda moglie di Nanda) si accorse di essere incinta rimase scioccata, ma accettò la cosa. Era anziana, ma restò incinta, quindi c’era qualcosa di miracoloso e lei accettò la volontà di Dio.
Venne detto a Kansa che Devaki e Vasudeva avevano perso il loro bambino. Kansa ne fu molto felice e disse: “Guarda un pò, il bambino non era ancora nato, ma aveva così paura di me che lei l’ha perso.” Kansa non sapeva che la Shakti era stata trasferita a Rohini.
Trascorse qualche mese e Devaki fu di nuovo incinta. Dovete capire che quando dico che Devaki restò incinta non è nello stesso modo in cui state pensando voi. Non era nel modo in cui le persone normali rimangono incinte. Vedete, dopo che aveva perso il settimo figlio, Kansa legò Devaki in un angolo della stanza e Vasudeva nell’altro e pensò che in questo modo l’ottavo figlio non sarebbe stato concepito e lui non avrebbe dovuto ucciderlo. Continuava a pensare che Devaki sarebbe rimasta incinta nel modo normale, non sapendo che era il Signore stesso che si sarebbe manifestato. Ma sebbene Devaki e Vasudeva fossero legati in due angoli diversi della loro cella, Devaki rimase incinta dell’ottavo figlio. E la notte in cui il bambino nacque, proprio nel momento in cui nacque, la cella si riempì di una luce fortissima.
Le catene non erano chiuse a chiave e tutte le guardie che li stavano sorvegliando si erano miracolosamente addormentate. Quando il bimbo nacque, Devaki e Vasudeva videro la vera forma di Krishna, Mahavishnu, in piedi di fronte a loro. Allora Mahavishnu disse a Vasudeva: “Prendi il bambino e portalo all’altra sponda del fiume, dove c’è Yashoda, e quando arriverai lì, scambia i bambini. C’è un’altro bimbo lì, una femmina; tu dovrai prenderla, portarla qui e lasciare là tuo figlio.”
Sri Swami Vishwananda

venerdì 5 agosto 2011

Devaki e Vasudeva


Tratto dal libro JUST LOVE

(Krishna) nacque in una prigione. Il padre e la madre (Devaki e Vasudeva) erano rinchiusi lì perchè un Akashvani, una voce celeste, aveva detto a Kansa (sovrano del regno Vrishni con capitale a Matura) che l’ottavo figlio di Devaki l’avrebbe ucciso. Certo, tutti temono la morte. Anche Kansa, che era un grande e ben informato devoto di Shiva, aveva paura della morte, perchè la morte gli era sconosciuta. Questo succede perchè ogni volta che consideriamo la morte, prendiamo in considerazione il nostro sé limitato. Kansa era così impaurito che volle proteggersi. Non voleva essere ucciso. Non voleva incontrare la propria morte. (…)

Nella storia, Devaki e Vasudeva si erano innamorati e si sposarono. Nel giorno delle loro nozze Kansa, che era il fratello di Devaki, stava riportando sua sorella e suo fratello appena sposati a casa sua perchè lei era la sorella preferita. Ma, mentre si stavano recando lì, udirono una voce dal cielo che diceva: “Kansa, sei pazzo, cosa stai facendo? Non sai che l’ottavo figlio di tua sorella ti ucciderà?”. Qui trovate il numero 8. Chi si occupa di numerologia sa molto bene quanto sia importante il numero otto: è il numero senza inizio né fine.



E così l’Akashvani gli aveva detto che l’ottavo figlio di sua sorella l’avrebbe ucciso, cosa che lo fece infuriare. In quel momento desiderò uccidere sua sorella perchè pensò: “Niente sorella, niente morte”. Ma Vasudeva lo fermò e gli disse: “Come puoi uccidere una donna? Tutti diranno che sei solo un codardo.” Kansa, che era molto arrogante e orgoglioso di sé stesso, non voleva certo questo, così disse: “Va bene, vi chiuderò in prigione!” Vasudeva gli rispose: “Sì, facci prigionieri e ogni volta che lei partorirà un figlio, io stesso te lo porterò, così potrai fare quello che vorrai di quel bambino.” Così Kansa li imprigionò.
Sri Swami Vishwananda

giovedì 4 agosto 2011

Krishna, manifestazione dell’Amore Divino


Tratto dal libro JUST LOVE

Oggi (13 agosto 2009) è un giorno molto speciale perché si celebra l’Apparizione (di Krishna). Non dico la nascita, anche se Janmastami significa “nascere”, perché Egli non è mai nato. Anche la Sua nascita è solo una manifestazione di Se stesso. Egli è sempre stato presente ed è sempre presente. Quando diciamo che qualcuno è nato, vuol dire che vi è anche una morte, una fine, ma Colui che è senza inizio e senza fine, non può nascere. Egli è solo una manifestazione di Se Stesso, l’aspetto che il Signore ha scelto per rendere Se Stesso manifesto.
(…)
Nella Gita è detto: “yada yada hi dharmasya glanir bhavati bharata abhyutthanam adharmasya tadatmanam srjamy aham”, che significa che ogni volta che c’è decadenza, ogni volta che qualcosa di terribile succede nel mondo, Egli si manifesterà. Certo, il Signore si manifesta sempre, ma la mente dell’uomo vuole una grande manifestazione, un “bang”, anche se Egli è ovunque. Così Mahavishnu, Narayana, prese questa forma (la forma di Krishna) per aiutare la Madre Terra, perchè lei l’aveva chiamato dicendogli: “Aiutami, sta soffrendo moltissimo. Il demone Kansa mi sta terrorizzando e facendo del male”. Veramente non faceva del male a lei direttamente, ma agli uomini. Il Signore le rispose: “Sì, mi manifesterò. Verrò”. Perciò scelse il momento giusto e si incarnò nel grembo di Devaki.

mercoledì 3 agosto 2011

La grazia di divenire spirituali


Dio vi ho dato la grazia di divenire spirituali. Questo è il primo passo. Egli vi ha dato la grazia di sapere che c’è qualcosa al di là della solita vita normale. C’è qualcosa di ancora più grande, che è dentro di voi. Perché sprecare questa opportunità? Come ho detto l’altro ieri durante il Darshan, siamo tutti egoisti. Perché la parola “abbandonarsi”… voi che cosa intende con questo? Significa rinunciare alla volontà intesa come rinunciare ai propri doveri? No, significa rinunciare alla propria volontà e lasciare che Dio faccia la Sua volontà dentro di voi o che l’insegnante faccia il suo lavoro. (…). Quando ci sono difficoltà le persone non si abbandonano. Sono sempre stressate. Vi dimenticate anche di come si fa a sorridere, no? Vi dimenticate che siete sul sentiero spirituale. Vi dimenticate che bisogna arrendersi al Signore.
Sri Swami Vishwananda

martedì 2 agosto 2011

In assenza dell'orgoglio si è il vero Sè.


Vogliamo raggiungere il Divino, ma non vogliamo lasciare andare nulla. Ciò che Dio vuole è che lasciate andare il vostro orgoglio. Lui non vuole niente da voi, sapete? Lui ha tutto. Tutte le cose che Gli offrite sono cose Sue, sono già Sue. Prendiamo da Lui e poi Gli diciamo: “Ecco qui Dio, sono venuto a offrirTi questo.” Lui dà, Lui prende. Ma vi è ancora una cosa che dovete abbandonare: questa cosa è l’orgoglio. Perché solo l’orgoglio fa diventare negativi. In assenza dell’orgoglio si sarà il Sé. E cosa è il Sé? È il Divino. È così semplice! Ora voi direte: “Oh mio Dio, è semplice quando lo si dice” Ma lo è, diventa semplice quando incomincerete a metterlo in pratica. La vita, come abbiamo detto, è una sfida, no? Alcuni accettano le sfide felicemente, perché la sfida trasforma, ma ad alcuni la sfida non piace. A loro piace stare nella loro debolezza. Ma il vostro vero Sé è debole o forte? (Qualcuno risponde: Forte!) E allora perché continuate a stare nella debolezza?
Sri Swami Vishwananda

lunedì 1 agosto 2011

La Saggezza dell'Amore - Mahavatar Babaji


PER OTTENERE UNA VISIONE MIGLIORE DELLA ECARD, CLICCATE SULL'IMMAGINE

Il primo pensiero della giornata

“Il primo pensiero che passa per la testa al mattino è il vostro programma del giorno. Pensate “Cosa faccio oggi?” e poi andate avanti così. La giornata si svolge automaticamente in conseguenza a quello che avete pensato al mattino. Perché al mattino la mente è riposata; tutti i pensieri sono stati riuniti e focalizzati su un punto; nel momento in cui aprite gli occhi, nel momento in cui la mente entra in azione, quella reazione crea la vostra giornata. Se al mattino vi svegliate dicendo: “Oh mio Dio, ho mal di testa” anche se non avete un mal di testa, lo avrete.
Sri Swami Vishwananda