mercoledì 28 settembre 2011

MahaSarasvati: Colei che dona la conoscenza totale del Sé.


Una volta che il ricercatore spirituale é riuscito a sradicare le tendenze nefaste e a sviluppare le qualità divine satviche o pure, egli diventa degno di raggiungere la saggezza divina. Gli ultimi fra giorni sono di conseguenza dedicati al culto di MahaSarasvati, Dea della saggezza, della conoscenza e delle arti. Ella accorda la conoscenza del Supremo e dona la conoscenza totale del Sé. È durante questo periodo che noi possiamo ricevere la Guida Divina sulla maniera più appropriata di utilizzare tutte le risorse che ci sono state date. Ciò comporta l'uso più efficace e determinato di tutti i nostri doni.

Il decimo giorno - Vijaya Dashami - rappresenta il risveglio trionfante dell'individuo alla realizzazione del Sé attraverso la discesa della conoscenza per grazia di MahaSarasvati. Questo giorno celebra la vittoria, la realizzazione dello scopo del riconoscimento della nostra identità eterna con lo Spirito Supremo.

Mahasaraswati è la potenza di lavoro della Madre, il suo spirito di perfezione e di ordine. Mahasaraswati presiede al dettaglio dell’organizzazione e dell’esecuzione, alla relazione delle parti tra loro, alla combinazione efficace delle forze e all'esattezza infallibile del risultato e del compimento. La scienza, l'arte e la tecnica sono competenza di Mahasaraswati. Essa contiene nella sua natura e può sempre dare ai prescelti, la conoscenza intima e precisa, l'acutezza, la pazienza, l'esattezza dello spirito intuitivo e della mano cosciente, e lo sguardo penetrante del lavoratore perfetto. Questa Potenza è la costruttrice vigorosa, instancabile, accurata ed efficace, l'organizzatrice, l'amministratrice, la tecnica, l'artigiana e la classificatrice dei mondi. Quando intraprende la trasformazione e la ricostruzione della natura, la sua azione è laboriosa e minuziosa e, spesso, sembra lenta ed interminabile alla nostra impazienza; ma Essa è persistente, integrale e senza difetto. Giacché la sua volontà nel lavoro è scrupolosa, vigilante ed instancabile, inclinandosi su di noi, vede e tocca ogni dettaglio, scopre ogni infimo difetto, ogni lacuna, ogni imperfezione, considera e pesa esattamente tutto ciò che è stato fatto e tutto ciò che resta ancora da fare. Nulla è in apparenza troppo triviale per la sua attenzione; nulla può sfuggirle, per quanto impalpabile, mascherato o nascosto esso sia. Nella sua costante e diligente organizzazione delle cose, il suo sguardo è contemporaneamente su tutti i bisogni e sulla maniera di far fronte ad essi, la sua intuizione sa ciò che deve essere scelto e ciò che deve essere respinto, e determina con successo lo strumento adatto, il tempo adatto, le condizioni adatte e l'operazione adatta. Ha in orrore l'indifferenza, la negligenza e la pigrizia, il lavoro fatto in fretta, inconsiderato ed equivoco, l'inettitudine, il "presso a poco", il fallimento, l'adattamento falso, il cattivo impiego degli strumenti e delle facoltà; il lasciare un lavoro non eseguito o eseguito a metà è penoso ed estraneo alla sua natura. Nulla che sia meno di una perfetta perfezione può soddisfarla, ed è pronta ad affrontare un' eternità di fatica, se fosse necessario alla pienezza della sua creazione. Per ciò, tra tutti i poteri della Madre, Mahasaraswati è la più longanime con l'uomo e le sue innumerevoli imperfezioni. Dolce, sorridente, vicina e soccorrevole, non si allontana né si scoraggia facilmente, persiste persino dopo l'insuccesso ripetuto, la sua mano sostiene ciascuno dei nostri passi a condizione che siano retti, sinceri o che non abbiano che una volontà, poiché essa non tollera alcuna duplicità. Una madre per i nostri bisogni, un'amica nelle nostre difficoltà, un consigliere ed un mentore costante e tranquillo, che dissipa col suo splendente sorriso le nubi di tristezza, di cattivo umore e di depressione, rammentando senza posa l'aiuto sempre presente, additando l'eterna chiarezza del sole, ferma, calma e perseverante nello slancio profondo e continuo che ci spinge verso l'integralità della natura superiore.


Oggi iniziano le celbrazioni per il Navaratri. Ogni giorno onora un aspetto particolare della Madre Divina e da l'orientazione dell'energia della giornata. Questi aspetti sono conosciuti come la "Nava Durga" (i nove nomi di Durga).

1° giorno: Shailaputri - Figlia dell'Himalaya, sposa del Signore Shiva.

"Nella forma di Shailaputri, Durga distrugge l'orgoglio degli dei. In realtà facciamo tutti parte di questi dei, sapete? Non c'è differenza. Nella forma di Shailaputri, ella distrugge il nostro orgoglio, il piccolo dio-orgoglio.
Quindi, per nove giorni pregheremo Durga in queste nove forme, colei che ha ucciso i nove terribili demoni, che in realtà non sono al di fuori, ma dentro di noi.
Inizieremo con la preghiera per Durga, per Maha Shakti, la dea, colei che è il potere di tutto e che ha 1000 nomi. Naturalmente è possibile chiamarla Kali, Durga, Lakshmi, Saraswati, Madre Maria, anche Fatima, con qualunque nome la si desidera chiamare, Lei è Uno. Nella tradizione Hindu tutti questi aspetti della Madre Divina si racchiudono in uno: Shakti. Ella ha una moltitudine di qualità, ha 1000 forme. Qualunque sia la devozione che avete, lei verrà a voi in quella forma. Lei è la Parashakti, lei è la Shakti creatività di Dio. Ella viene in essere anche prima della manifestazione, prima di tutto, Lei era lì. Così siamo qui a lodarla nel corso di questi nove giorni, invocando la sua benedizione, invocandola a benedire tutte le persone."Sri Swami Vishwananda


"La prima forma della dea Durga nel Nava-Durga è Shailaputri. Fu chiamata Shailaputri per essere nata nella casa del re delle montagne, Himalaya. Nella vita precedente era la figlia di Daksha, figlio di Brahma ed era conosciuta come Sati. Sati era sposata al Dio degli Dei, Mahadeva. Un giorno Daksha organizzò una cerimonia del fuoco sacro (Yagna), e decise di non invitare il marito della figlia. Sati decise di unirsi alla cerimonia pur senza essere stata invitata, sfidando persino il consiglio del marito di non andare. Arrivata alla cerimonia, fu ignorata da tutti, a eccezione di sua madre, che la salutò con un abbraccio. I suoi fratelli non fecero eccezione nell’ignorarla, mentre gli ospiti rivolsero commenti sarcastici e irrispettosi nei confronti di suo marito. Con sua grande sorpresa anche il padre si comportò bei suoi confronti molto rudemente. Il cuore le si spezzò, e per il dolore decise bruciare se stessa nel fuoco sacro. Shiva, quando venne a sapere ciò che era successo, si infuriò e ordinò ai suoi goblins di distruggere immediatamente lo Yagna di Daksha. Dopo essersi immolata, Sati rinacque come la figlia del re delle montagne, Himalaya, e divenne noto come Shailaputri. 'Shaila' è un altro nome per l'Himalaya, mentre 'Putri' significa 'la figlia'. Tra tutte le nove forme di Devi Durga, Shailaputri è il più potente e la più glorificata. Secondo le Upanishad questa forma di Durga ha distrutto l'orgoglio degli dei .

martedì 27 settembre 2011

MahaLakshmi, colei che accorda ricchezza divina inesauribile


La tappa successiva, dopo aver trionfato sul lato negativo e aver smontato le vecchie abitudini, consiste nell'accumulare qualità positive per rimpiazzare le qualità negative eliminate. Il lato piacevole della sadhana è rappresentato dal culto di MahaLakshmi. Dea della prosperità, MahaLakshmi accorda una ricchezza divina inesauribile, l'amore, la bontà, la devozione, la pazienza, la costanza, la carità e altre qualità di questo genere ai Suoi devoti. Non si tratta di acquisire queste qualità partendo dall'esterno, ma si cerca di svilupparle dal nostro interno attraverso l'invocazione della Dea. Se lo sviluppo di tutte queste qualità propizie non è intrapreso con la giusta fede, la vecchia natura riapparirà ancora e sempre. Conseguentemente, questo stadio è tanto importante quanto quello precedente nel cammino di un ricercatore spirituale.

Nessun aspetto della divina Shakti è più attraente per il cuore degli esseri incarnati come lo è MahaLakshmi. Tutti si volgono con gioia e ardore verso MahaLakshmi. La grazia, l'incanto e la tenerezza emanano da Lei come la luce, dal sole, e ovunque fissa il suo sguardo meraviglioso o lascia cadere la bellezza del suo sorriso, l'anima è presa, cattivata e immersa nelle profondità di una felicità insondabile. Magnetico è il tocco delle sue mani; il loro delicato e occulto influsso purifica lo spirito, la vita e il corpo, e là ove essa preme i suoi piedi, scorrono i flutti miracolosi di un ananda che rapisce.
E tuttavia non è facile far fronte alle esigenze di questo Potere incantatore o di conservarne la presenza. L'armonia e la bellezza dei pensieri e dei sentimenti, l'armonia e la bellezza in ogni movimento esteriore, l'armonia e la bellezza della vita e di ciò che l'attornia, ecco quello che esige MahaLakshmi. La risposta al richiamo della bellezza, dell'armonia, dell'unità e del flusso gioioso di molte vite volte verso il Divino, in questa atmosfera Ella acconsente a dimorare. Ma tutto ciò che è brutto, meschino e volgare, tutto ciò che è perverso, sordido e miserabile, tutto ciò che è brutale e grossolano, impedisce la sua venuta. Essa non si presenta dove l'amore e la bellezza non sono nati o non nascono che a malincuore. Se, nei cuori degli uomini, si trova circondata d'egoismo, di odio, di gelosia, di malevolenza, d'invidia e di conflitto, se il tradimento, l'avidità e l'ingratitudine sono mescolati al contenuto del calice sacro, se la grossolanità della passione e il desiderio impuro degradano la devozione, in simili cuori la Dea graziosa e magnifica non si attarda. La privazione e la severità ascetica non le sono gradevoli, come neppure la soppressione delle emozioni più profonde del cuore e la repressione rigida degli elementi di bellezza dell'anima e della vita, giacché Essa pone sugli uomini il giogo del Divino mediante l'amore e la bellezza. Ammessa nel cuore, innalza la saggezza all'apice della meraviglia, rivela i segreti mistici dell'estasi che sorpassano ogni conoscenza, risponde alla devozione con l'ardente attrattiva del Divino, insegna all'energia e alla forza il ritmo che mantiene armoniosa e misurata la potenza dei loro atti, e proietta sulla perfezione l'incanto che la fa durare per sempre.

Apparizione dell'Hiranyagarba lingam in Kenya





lunedì 26 settembre 2011

MahaKali: con Lei è la forza vittoriosa del Divino

I primi tre giorni del Navaratri sono dedicati a Kali, dea della distruzione e della ricreazione. Preghiamo Kali di distruggere tutte le nostre mancanze e di annullare gli istinti animali che si manifestano nella nostra natura. Ella é anche il potere che protegge la nostra sadhana dalle facili distrazioni e dai numerosi ostacoli. Questi tre giorni sono un periodo di purificazione per abbandonare tutto ciò che non vogliamo sul nostro cammino; essi caratterizzano il primo stadio della distruzione delle impurità, ci aiutano nel nostro sforzo di essere determinati e rafforzano la nostra lotta nell'estirpare le tendenze negative.

La forza e l'energia sono i poteri di Mahakali. Vi è in Lei un'intensità dominante, una divina violenza che si slancia per spezzare ogni limite e ogni ostacolo. Essa è per la prontezza, l'operazione immediatamente efficace, il colpo rapido e diretto, l'assalto frontale che tutto sbaraglia. Terribile è il suo volto per l'asura, pericolosa e spietata la sua disposizione verso coloro che odiano il Divino, poiché è la guerriera dei mondi che mai retrocede davanti alla battaglia. Intollerante della imperfezione, tratta rudemente nell'uomo la cattiva volontà ed è severa per chi si mantiene ostinatamente ignorante e oscuro; il suo corruccio è immediato e terrificante contro il tradimento, la menzogna e la cattiveria; il malvolere è colpito all'istante dalla sua punizione. Essa non tollera nel lavoro divino l'indifferenza, la negligenza e la pigrizia e fustiga immediatamente, per risvegliare col dolore il dormiglione intempestivo e ritardatario. Gli impulsi rapidi, diritti e franchi, i movimenti senza riserva e assoluti, l'aspirazione che sale come una fiamma, sono l'andatura di Mahakali. Il suo spirito è indomabile, la sua visione e la sua volontà arrivano in alto e lontano come il volo dell'aquila, i suoi piedi sono rapidi sulla via ascendente e le sue mani si tendono per colpire e soccorrere, giacché essa è pure la Madre; il suo amore è tanto intenso quanto il suo corruccio, e la sua bontà profonda e appassionata. Allorché le è per messo d'intervenire con tutta la sua energia, spezza in un istante gli ostacoli che immobilizzano l'aspirante o i nemici che l'assalgono. Se la sua collera è terribile per l'ostile, e la veemenza della sua passione penosa per il debole e il timoroso, è amata e adorata dal grande, dal possente e dal nobile, poiché sentono che i suoi colpi martellano e trasformano in energia e in perfetta verità ciò che della loro materia è ribelle, raddrizzano ciò che è falso e perverso ed espellono ciò che è impuro e difettoso. Nulla può soddisfarla che non raggiunga le estasi supreme, le altezze più sublimi, le prospettive più vaste, gli scopi più nobili. Con Lei è dunque la forza vittoriosa del Divino, ed è mediante la grazia del suo fuoco, della sua passione e della sua rapidità che il grande compimento può aver luogo ora, invece che più tardi.


“La madre è amorevole, ma una madre può anche essere rigorosa e disciplinata. Spesso guardiamo la donna come fragile, non poi così forte. Gli uomini pensano sempre a se stessi come i più forti. È solo un'illusione, perché quando una donna si arrabbia, in cosa si trasforma? In BhadraKali, no? E da dove viene questo potere? Voi lo sapete vero, Mataji? Siete delle esperte in questo. Maa è molto calma, ma ha aspetti diversi.

Come si diceva ieri, se si ha questa negatività dentro di sé, non si vedrà mai Maa nel suo aspetto calmo. La vedrete sempre nel suo aspetto terrificante. (…) Questo aspetto terrificante è la vostra negatività, la negatività della vostra mente. Ecco perché Lei appare terrificante. Se la vostra mente è pura, anche se Bhadrakali arriva di fronte a voi, sarà bella come tutte le altre dee. Ma quando guardate Maha Kali, quando guardate la sua immagine, è terribile vedere come Ella è, vero? Alle Mauritius molte persone dicono: "Sai Swamiji, non ci piace pregare Kali." Io gli chiedo: "Perché?" E loro: "Abbiamo paura di lei." Beh ... perché avere paura di lei? Lei è la Madre.”

Sri Swami Vishwananda

domenica 25 settembre 2011

Accostatevi alla Madre con il cuore aperto

La celebrazione di Navaratri è dedicata esclusivamente alla Dea Madre - conosciuta variamente come Durga, Bhavani, Amba, Chandika, Gauri, Parvati, Mahishasuramardini.

La celebrazione dura nove giorni e si commemora la vittoria di Durga su Mahishasura, il demone a testa di bufalo. Ma per il ricercatore spirituale (sadhaka) sulla via della sadhana, la divisione di Navaratri in serie di tre giorni dedicati al culto di differenti aspetti della Dea Suprema evidenzia gli stadi dell'evoluzione dell'uomo dalla condizione di Jiva (stato di individualità) alla condizione di Shiva (stato della realizzazione di Dio).

Secondo la tradizione vi sono molti modi di onorare la Madre Divina durante Il Navaratri. Durante i nove giorni si fanno generalmente dei “sacrifici” e delle offerte personali, come l'abbandono di certi alimenti o beveraggi o qualsiasi altra cosa a cui si è abituati. Certuni si limitano a un solo pasto al giorno durante tutti i nove giorni. Altri abbandonano la loro bevenda preferite, come il caffé o il te, altri non guardano la televisione, altri abbandonano una qualsiasi loro consuetudine quotidiana (attaccamento). Si può anche aggiungere un qualcosa che non fate abitualmente come leggere un testo sacro per i nove giorni consecutivi. Qualunque sia la vostra scelta, l'idea è che ogni volta che vi accorgete che state facendo una rinuncia o una pratica spirituale, offriate un pensiero o una preghiera alla Madre Divina per accrescere la vostra devozione verso di Lei. Si dice che se riuscirete a portare avanti la vostra offerta durante tutti i nove giorni una ricompensa speciale della Madre Divina giungerà verso il nono o il decimo giorno.

Il quinto giorno è considerato come “il tornante”, quando gli aspetti di pulizia e purificazione sono terminati, il resto dei giorni diviene allora più facile da gestire. L’energia di ciascun giorno continua ad accumularsi dall'inizio alla fine del Navaratri. Per ottenere migliori benefici e più grandi risultati, si consiglia di cominciare dal primo giorno e arrivare alla fine senza mancare nessuna cerimonia. Questo esige un corto impegno personale, ma ne vale veramente la pena. Pensate al grande sacrificio che fa la Madre nel prendersi cura di noi.

Durante il Navaratri, accostatevi alla Dea con cuore aperto. Mettete il vostro cuore a nudo davanti a Lei in tutta franchezza e umiltà. Distruggete impietosamente i nemici che sono l'egoismo, l'orgoglio e la disonestà. Abbandonatevi totalmente a Lei senza riserve e disinteressatamente. Cantate i Suoi elogi, ripetete il Suo nome, immergetevi nel Suo culto con fede e devozione forti. La grazia della Madre è senza confini. la Sua misericordia é senza limiti, la Sua conoscenza è infinita, la Sua potenza incommensurabile, il Suo splendore indescrivibile. Ella accorda sia la prosperità materiale che la liberazione spirituale.

sabato 24 settembre 2011

La Madre Divina Cosmica, grembo eterno di tutte le creature


Nel culto di Shakti si adora il divino nella forma di Devi o della Madre Divina. Questo ha affascinato le menti di ogni era dato che la madre è colei con la quale tutti possono avere una relazione intima. In realtà questa è la relazione primaria. Il devoto prova una maggiore libertà quando concepisce Dio come Madre. Il grande saggio del Bengala, Sri Ramakrishna diceva: “Come solo un bambino può forzare la propria madre con le sue richieste, così un devoto può forzare Dio come madre con le sue richieste.”

Il nostro primo rapporto con il mondo è attraverso la madre. Nella madre vi è un intero mondo di tenerezza, di amore, nutrimento e cura. Ella è l'incarnazione della sicurezza. È la personificazione dell’amore ideale, da cui il bambino trae sostentamento, comfort, protezione e nutrimento. È naturale pensare al Divino come Madre Divina Cosmica, grembo eterno di tutte le creature, umane, animali e sub-umane. Ella culla i suoi figli tra le sua braccia amorevoli, li allatta e li nutre con il suo amore infinito in tutte le forme. Ovunque si veda l'amore materno, in un uccello, un animale o un essere umano, sappiate che non è null’altro che un aspetto del suo amore per l'universo, perché ella è la Madre Universale.

Sri Ramakrishna dà un'altra bella allegoria. Finché un bambino gioca con i suoi giocattoli, la madre si occupa delle faccende domestiche, ma quando il bambino butta via i giocattoli e grida per attirare la madre, ella lascia tutte le sue faccende e corre verso il proprio bambino. Questa analogia illustra il forte legame che esiste tra il Divino concepito come il Madre e il devoto.

La sua grazia è infinita. La sua compassione e l'amore per gli esseri umani e in particolare per i ricercatori sinceri è indescrivibile. La madre è sempre pronta a riprendere tra le sue braccia il bambino che si era perso. Il bambino che si è allontana dalla madre un giorno si renderà conto che lei è l'unica fonte di sicurezza e correrà di nuovo verso di lei e la pregherà di accoglierlo di nuovo tra le sue braccia. La madre aprirà le braccia e il bambino errante si rifugerà in esse e riacquisterà la sua beatitudine originale.

venerdì 23 settembre 2011

Shiva-Shakti o Prakriti-Purusha


Nello Skanda Purana, Indra, il re degli dei, chiede a Vishnu in che modo Brahman proietti se stesso come maschio e femmina.

Vishnu risponde: “Ascolta o Indra, il maschile e femminile sono principi eterni coinvolti nella proiezione dell’universo. Non sono mai separati. Fondamentalmente sono uno. Come l’oro e l’ornamento che ne viene fatto, sono uno". Questa esitenza due-in-uno è conosciuta come Purusha e Prakriti o Shiva e Shakti. È qualcosa di simile alla dinamo e alla forza che si carica. L’uno è impotente senza l’altro. Shiva e Shakti sono due poli opposti, inseparabili. Nella mitologia indù Prakriti e Purusha o Shiva e Shakti sono sempre insieme, anche se in ciascuno predomina secondo il suo stadio di evoluzione.


Devi o Shakti presuppongono tutte le forme esistenti di conoscenza presente, passata e futura. Lei è l’aspetto creativo di Brahman. È attraverso di Lei che l’Uno diventa molti. Lei è l’Adi Shakti, la forza primordiale, e la prima emanazione del potere dall’Assoluto, Brahman. Lei è il grembo dell’ universo. Da Lei deriva l’intera manifestazione di miriadi di forme. Dalle stelle ai lombrichi, dal mare alla goccia di rugiada! Lei è l’energia cosmica. La materia non è altro che energia in movimento come la fisica moderna è giunta a riconoscere. Spirito e energia sono inseparabili. Essi sono essenzialmente uno. Essi sono come il fuoco e il calore.

Nel linguaggio poetico si dice che Prakriti, o l’energia incarnata del Supremo, comincia ad agire a un semplice sguardo di Purusha. Questa manifestazione è la sua danza di estasi per la gioia di essere in grado di agire per suo Signore. Il sole è la sua gloria e la luna il suo bagliore. Le stelle sono i gioielli tra i capelli e la luce della luna il suo splendore.

La potenza della Madre o Energia Divina ha molte forme e simboli. Tutta la bellezza e tutta la bruttezza scorrono da Lei. Lei è “Mahakali”, la distruttrice che sradica il male, i malvagi e i torti per ripristinare il bene e la giustizia. Come sostenitrice, essa è “Mahalakshmi” che dà felicità, prosperità, ricchezza e benessere materiale. Infine, come saggezza suprema, essa è “Mahasaraswati”, che nutre tutte le facoltà creative, l’arte, la musica, la danza e la creatività. Come Mahakali, essa viene antropomorfizzata come “Shaktirupa”, l’energia dalle molte braccia (da quattro a diciotto) che portano armi, ognuna delle quali è strumento di distruzione del male e di protezione del bene. Ma quelle stesse braccia portano, nell’avatar Mahalakshmi, anche il loto che è dono dell’acqua e della terra ed è simbolo dell’abbondanza e della vita ma che è, a sua volta, tratto distintivo dell’avatar Mahasaraswati, che proprio il loto cavalca, rendendolo anche simbolo di purezza, castità e conoscenza individuale.

giovedì 22 settembre 2011

Adi Shakti Mahadevi


Secondo la “Devi Bhagawat”, dopo il Grande Diluvio Vishnu emerse come un bambino che galleggiava su una foglia di fico. Sgomento si chiedeva quale fosse la sua origine, chi lo avesse creato e perché si trovasse lì. Improvvisamente si udì una voce celeste che gli annunciò di essere la sua origine e la sola creatura eterna. Vishnu, perplesso, si guardò intorno e vide emergere davanti a sé una donna celeste con quattro mani che sostenevano una conchiglia, uno scudo, una mazza e un loto. La donna indossava abiti e gioielli divini ed era partecipe dei poteri di ventuno dei, i più importanti dei quali erano Rati, la dea dell’amore e dell’erotismo, Bhuti, la dea della ricchezza e della prosperità, Buddhi, la dea della saggezza, Kirti, la dea della credibilità, Smriti, la dea della memoria, Nidra, il dio del sonno, Daya, la dea della compassione, Gati, il dio del movimento e del ritmo, Tusti, il dio della gioia, Pusti, il dio della crescita e dell’affermazione, Kshama, la dea della tolleranza, Lajja, la dea della grazia e Tandra, il dio della letargia. Vishnu allora capì che lei era la “Adi Shakti Mahadevi” e le s’inchinò in segno di riverenza.

mercoledì 21 settembre 2011

Adi Shakti


Esiste una meravigliosa unanimità nella visualizzazione metafisica di Devi e nella sua percezione cosmica. Per quanto riguarda la sua percezione metafisica, lei è l’”Adi Shakti”, la proto-energia che comprende tutte le forme di vitalità, forza, potenza, abilità, dinamismo e facoltà operative. È in questa accezione, come “Adi Shakti”, che la Devi si presenta nell’avatar “Prakriti”, che opera in e su tutte le cose, manifeste o meno che siano. Così essa è puro fattore dinamico del cosmo ma, al tempo stesso, come pura energia, è “Dhatri”, la titolare di tutte le cose, sia statiche che in movimento, potendo anche, così, essere forza costante e ferma. In definitiva, Devi è, conseguentemente, la natura manifesta e quindi è materialmente presente, ma è anche la proiezione dell’entità possibile, come coscienza assoluta, mente pensante, Intelletto universale e potenza che controlla tutti i sensi. Essa è, così, a seconda del volto con cui presenta la propria energia universale, colei che governa il sonno, la sete, la fame, la luce, l’ombra e il buio, il pudore, la gioia, la compassione, la misericordia, la bellezza, il fascino, la fede, la pazienza, la violenza, la quiete, l’attività, il movimento e, persino, la vendetta

lunedì 19 settembre 2011

La Dea Madre


In attesa di celebrare Navaratri, la più grande delle feste Indù durante la quale si adora il Divino nella forma della Madre, proviamo ad approfondire questo aspetto di Dio Madre.

Secondo una teoria non dimostrabile, essendo del tutto assenti fonti scritte o tradizioni orali in merito, la Grande Madre sarebbe una divinità femminile primordiale, presente in quasi tutte le mitologie note, in cui si manifesterebbe la terra, la generatività, il femminile come mediatore tra l'umano e il divino. Essa attesterebbe l'esistenza di una presunta originaria struttura matriarcale delle civiltà pre-istoriche, composte da gruppi di cacciatori-raccoglitori.Il culto di una “dea madre” è uno dei tratti che accomuna praticamente tutte le grandi religioni del mondo.

All’interno dell’Induismo, Devi, la “Femmina Divina”, riverita da qualsiasi scuola filosofico-religiosa della eterogenea tradizione indiana, è venerata come una divinità maternale, e, anzi, è addirittura meglio conosciuta proprio con il suo appellativo di “Dea Madre”. Tale culto universale viene spiegato dai Brahmini come istintuale, insito in ogni essere generato che ha come primo impulso quello di amore verso chi lo genera. Così il primo uomo, a quanto pare, contemplando l’idea di divinità invisibile, guardò il volto della donna che lo aveva dato alla luce, la madre protettiva, attenta e amorevole, e scoprì in lei la “divinità assoluta”‘ e la forma manifesta dell’invisibile.
Conseguentemente diede a Devi un ruolo superiore nel pantheon degli dei, le eresse miriadi di templi e intesse intorno a lei innumerevoli miti ed elementi devozionali per invocare la sua protezione e il suo amore verso i “figli”.

Il Rig Veda chiama il potere femminile “Mahimata”, termine che letteralmente significa “Madre Terra”, a tratti la letteratura vedica allude a lei come “Viraj”, la madre universale, come “Aditi”, la madre degli dei, e come “Ambhrini”, colei che è nata dall’oceano primevo.

Intorno al V secolo si nota una sorta di esplosione del tema “maternale” nella letteratura puranica: praticamente ogni testo dei Purana finisce per mettere in luce un aspetto o un altro della Dea Madre, non soltanto ragionando sulle sue qualità astratte, ma anche istituendone un culto formalizzato, nel quale essa viene invocata sì come solo Potere supremo regnante sul cosmo, ma, soprattutto, riprendendo e portando a compimento la concezione già insita nella raffigurazione della dea come “Prakriti”, come incarnazione dell’energia creativa cosmica, così come appare evidente nella formula d’invocazione, “sì, o Dea che riempi e dai forma all’intero cosmo con la tua energia, noi rivolgiamo a te i nostri saluti perché tu sei oltre la nostra comprensione e così più grande di noi”, che le viene rivolta nel Markandeya Purana, tra tutti i testi puranici forse il più elaborato nella sua concezione della Devi e dei riti a lei connessi, tanto da essere considerato ancora oggi il documento più autentico sul culto della dea.


La Saggezza dell'Amore - Sri Swami Vishwananda

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sabato 17 settembre 2011

Per riflettere...


"Il discepolo si avvicina al Maestro e dice: "Insegnami".
E il Maestro risponde: "Vieni e seguimi".
A volte, l'aspirante cerca di insistere: "No, dimmi".
E il Maestro sorride, esprimendo un'accoglienza amorevole che non può essere raccontata a parole.
Più spesso, come il giovane buono e intelligente del vangelo di Luca, una persona rinuncia e se ne va amareggiata.

La spiritualità non si conquista studiando, ma seguendo."

Tratto da La spiritualità dell'imperfezione

mercoledì 14 settembre 2011

Costruite la vostra fede sulla roccia


Nel momento in cui la vostra mente si arrende completamente a Dio, non ci sarà giudizio. Ci sarà solo puro Amore. Fintanto che c'è giudizio nella mente, voi vedrete le differenze. Quando arriva una grande tempesta, finchè vedrete le differenze, l'albero della vostra fede può essere sradicato, perciò lavorate sulla fede.(...) Di questo genere di fede si parla non solo nella Gita, non solo nella cultura Hindu, ma in tutte le religioni.Tutti i grandi Maestri di tutte le religioni hanno insegnato questo. E' quello che diceva Cristo: “Costruite la vostra fede sulla roccia, da dove il vento non la spazzerà via”. Deve essere così. Quando la fede è forte, l'Amore sarà più forte, perchè quando avete completa fede, divenite l'Amante. E quando siete l'Amante, l'Amato sarà sempre con voi.
Sri Swami Vishwananda

lunedì 12 settembre 2011

TOMBOLA!

TOMBOLA di NAVARATRI

PRIMO PREMIO:
Swami ha offerto la coperta dell' altare personale che si trova nella sua stanza! Misure: 115 cm x 105 cm




Come sapete, la ristrutturazione del centro internazionale di Swami "Shree Peetha Nilaya" a Springen necessita di ulteriori fondi. Perciò il ricavato di questa tombola sarà interamente usato per completare i lavori, al fine di assicurare la riapertura del centro il più presto possibile.

Prezzo del biglietto: € 35

Il sorteggio avrà luogo alla fine di Navaratri, il 6 ottobre 2011 a Springen.



SECONDO PREMIO:
Una lampada usata da Swami nella sua stanza! ( Misura: 19 cm)





TERZO PREMIO
Soggiorno di tre giorni durante il Maha Shivaratri 2012, dal 18 al 21 di Febbraio, nel centro di Swami, in stanza singola, completamente gratuito!




Per partecipare, potete acquistare i biglietti:

1.Tramite pagamento in contanti al Bhakti Shop nel Centro di Springen(Mataji Tusti)oppure

2.Ordinandoli via e-mail in seguito a un bonifico di € 35. per ogni biglietto. Dopo il pagamento riceverete via email uno o più numeri. Email: tombola@bhaktimarga.org

Per favore, scrivete la mail in inglese o tedesco.

Conto bancario:
Numero di conto: 200 282 891, Frankfurter Sparkasse
IBAN: DE295005 0201 0200282891
BIC: HELADEF1822
riferimento: tombola

La Saggezza dell'Amore - Mahavatar Babaji


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sabato 10 settembre 2011

HIRANYAGARBA LINGAM D'ORO IN KENYA

Ieri, 9 Settembre 2011, verso le nove di sera, Sri Swami Vishwananda ha manifestato un Hiranyagarba lingam d'oro durante la Sua visita in Kenya.

venerdì 9 settembre 2011

La storia di Draupadi - II parte


Krishna disse:"Non ci ho messo tanto. Nel momento in cui hai chiuso gli occhi e mi hai chiamato, dicendo "Govinda", quando hai detto "Go", ho lasciato il mio palazzo e quando hai detto "Vinda", ero già lì. Quando sono arrivato, ho visto che stavano cercando di toglierti i vestiti, ma tu eri troppo aggrappata ad essi e allora non potevo aiutarti! Ma quando li hai lasciati andare, ti ho aiutato."
Le persone vengono da me e dicono:" Swamiji, ho questo problema." Allora vi do la soluzione, ma anche voi dovete fare la vostra parte: Lasciate andare il problema! Altrimenti potete andare dovunque, ma esso non si risolverà. E' così con tutto, sapete. Più vi attaccate ai problemi, più soffrite. Prima li lasciate andare, più velocemente sarete liberi.
Sri Swami Vishwananda

giovedì 8 settembre 2011

La storia di Draupadi - I parte


C'è questa bella storia di Draupadi, la moglie dei Pandavas. Essa era stata coinvolta nel gioco di Chaturam. E' come il gioco dei dadi. Allora, in questo gioco, i Pandavas persero tutto; anche la loro moglie. A quei tempi era normale. Anche adesso, se guardate le persone che giocano d'azzardo, possono perdere tutto. Così persero la moglie e, per disonorarla, essa venne portata alla corte dei Kauravas – i loro avversari. I Kauravas cercarono di toglierle i vestiti. Lei era lì in piedi con tutti gli uomini intorno, ma nessuno poteva dire nulla, neanche la Regina, perchè quella era la legge del regno. I Kauravas, che erano malvagi, cercavano di spogliare Draupadi, ma lei resisteva. Certo, non poteva dire: “Avanti, toglietemi i vestiti!” Così restava attaccata al sari e nel tempo stesso chiamava Krishna, dicendo:” Govinda, Govinda, vieni e aiutami!” ma non ricevette risposta. Allora lasciò andare la veste alzando le braccia, mentre dentro di sé cantava il nome di Krishna. In quel momento essi tirarono il sari , ma continuavano a venire metri e metri di stoffa . Provarono a tirare per ore e ore, ma da lei continuavano a uscire fasci di stoffa ed essi non riuscirono a spogliarla. In seguito Draupadi chiese a Krishna: “Tu sei mio fratello, dimmi una cosa. Quando ero a corte e loro cercavano di togliermi il sari, perchè ci hai messo tanto a venire in mio soccorso?”

martedì 6 settembre 2011

Libera te stesso


Spesso nella vita arriviamo a un punto in cui preghiamo, cantiamo il nome di Dio, ma in realtà, non abbiamo la pace mentale. Qualunque cosa facciamo, continuiamo a sentire questa pressione su di noi e ci chiediamo perchè, perchè non ci sentiamo liberi? Semplicemente perchè ci attacchiamo moltissimo alle nostre aspettative. E' per questo che non ci sentiamo liberi. In tutto ciò che facciamo, più o meno direttamente, ci sono sempre aspettative, sia che ne siamo consapevoli oppure no. Qualsiasi aspettativa non vi renderà liberi. Se siete sul sentiero spirituale, solo quando vi lascierete andare completamente, quando vi arrenderete a Dio, sentirete questa pace mentale, sentirete che siete liberi.(...)Aspettatevi solo Lui. L'unica vera aspettativa che si deve avere è l'Amore di Dio.
Sri Swami Vishwananda

sabato 3 settembre 2011

Dove si trova il vero amore?


Quando vi arrendete con tutto il cuore, con tutto l'amore del vostro cuore e dite: "Dio, voglio Te. Rivelati a me!", Dio si rivelerà. Dio non può dire "No", perchè il vostro Sè non può nascondersi a voi. Questa più alta coscienza che avete dentro di voi, può rivelarsi quando la vostra mente è centrata su Dio. Allora bramate Dio! Chiamatelo dalle profondità del vostro cuore, "Dio, rivelati a me. So che sei da qualche parte dentro di me. Di tanto in tanto ti sento. So che ci sei, ma vorrei sentirti continuamente, per tutto il tempo." Non è questo che ognuno di voi desidera? Sentire l'Amore di Dio per tutto il tempo? Allora perchè è così difficile? Perchè è così difficile amare incondizionatamente? La mente è troppo occupata con il mondo esterno? Finchè guarderete in questo mondo esterno, rimarrete intrappolati; perchè dovete realizzare che il vero Amore è qui (nel vostro cuore)e sentirlo qui, prima di tutto. Se realizzate prima Dio e poi andate nel mondo, come sarà gioioso e pieno di pace!

giovedì 1 settembre 2011

Il vero amore è privo di paura


E' facile capire l'amore. E' semplicemente assenza di paura. Non potete capire l'amore incondizionato tramite la paura. Se le persone vogliono davvero capire l'amore, capire davvero chi sono, potranno farlo; ma spesso la paura è così grande che questo crea una barriera e allora domandate: “Se io realizzo Chi sono veramente, cosa accadrà dopo?” La paura dell'ignoto blocca il desiderio di realizzarsi. Ma se accettate ogni cosa come la volontà di Dio e dite: “Dio, sia fatta la tua volontà”, e Cristo lo ha dimostrato dicendo : sia fatta la Tua volontà, allora realizzerete che la volontà di Dio è anche la vostra volontà senza l'egoismo.La volontà di Dio è la vostra propria volontà, è la volontà dell'anima, la volontà della vostra vera identità, che è senza alcun egoismo.
Sri Swami Vishwananda