giovedì 31 dicembre 2009

BUON ANNO!



Auguro a tutti voi un felice anno nuovo;
Che la benedizione del Divino possa accompagnarvi lungo questo nuovo anno che arriva.
Che la determinazione a cambiare e ad aprire il cuore possa essere la vostra meta.
Con amore e benedizioni
Sri Swami Vishwananda


E tanto tanto amore da tutti noi qui a Springen

lunedì 28 dicembre 2009

Un messaggio della Santa Madre Maria





La sera del 25 dicembre Gesù, Madre Maria, l`apostolo Pietro ed un altro Apostolo sono apparsi a Guruji nella cappella ortodossa.
Eravamo dietro il santuario quando ad un tratto Guruji si è improvvisamente girato verso l`altare, cadendo sulle ginocchia, le mani verso il cielo, e lacrime negli occhi...sussurrava qualcosa e tentennava il capo, come se stesse avendo una conversazione...Dopo un pò disse a Swami Vishwavijayananda di portargli un pezzo di cotone sul quale posò una croce di legno che era posta sull`altare. Il pezzo di cotone si è impregnato di olio profumato.
Guruji ci ha spiegato che Gesù è apparso sopra l'altare e ha toccato la croce con il suo alluce, e la croce ha cominciato a rilasciare l`olio....Swamiji ci ha detto con un sorriso: questa croce ê l`oggetto più semplice e meno costoso di tutta la capella, giusto per farmi capire che non conta il valore dell`oggetto.
Duranti i minuti dell' apparizione sono state dette molte cose. Maria ha detto che è un pò triste, perchè le persone non sanno del potere delle preghiere, e se pregano, spesso lo fanno per ottenere cose inutili e per ragioni egoistiche invece di pregare per il bene comune.
Lei è pronta a accontentare tutti i nostri desideri, ma se abbiamo solo desideri personali, creamo un squilibrio.
Perciò vorrei prendere questa occasione per fare la richista della Madre Divina; preghiamo per il bene, la pace e l`amore nel mondo, nel universo, dentro di noi tutti.....
LOKHA SAMASTHA SUKHINU BHAVANTU-CHE TUTTI GLI ESSERI DI TUTTI I MONDI POSSANO ESSERE FELICI, NELL' AMORE...

domenica 27 dicembre 2009

ERGETEVI AL DI SOPRA DELLE VOSTRE LIMITAZIONI


Jai Gurudev!
Prima di tutto, buon Natale a tutti voi. A tutti coloro che non erano qui, spero abbiate trascorso un meraviglioso Natale colmo di gioia e felicità.
Come ho detto qualche giorno fa , è tempo di cambiare. È tempo di cambiare noi stessi. È tempo di prendere le nostre responsabilità. Fintanto che non prendiamo le nostre responsabilità indeboliamo noi stessi. Spesso vediamo che ci lasciamo dominare dalla nostra mente. E dite: “Swamiji, abbiamo fatto del nostro meglio, ma non abbiamo avuto successo:” Perché? Noi tutti sappiamo benissimo perché siamo qui. Sappiamo bene che cosa stiamo cercando. Ed è tutto dentro di noi. Ma perchè la nostra mente ci affligge sempre? Perché è così difficile lasciarla andare? Perchè? È semplice. Ecco la risposta: a noi piacciono le nostre limitazioni. Proprio così. Ci piace limitare noi stessi. Ci piace limitare noi stessi e ci piace giocare con queste limitazioni. Quando analizziamo noi stessi vediamo le nostre limitazioni. Dentro di noi, nel profondo, vi è una voce che dice: “ Hey! Ti devi svegliare. C’è qualcosa di più grande di questo.” Ma la limitazione della mente ci dice …“è tutto qui.”
Giochiamo la nostra partita e non vogliamo saltarne fuori. Ci stiamo chiudendo in gabbia come animali, correndo da una parte all’altra. E alla fine ci ritroviamo sempre nello stesso posto. Come se lasciassimo che la nostra mente oscuri il nostro vero Sé. Ma di quando in quando, per grazia di Dio, per grazia della Madre Divina, ci sono dei raggi di luce, il cancello si apre e voi potete uscire. Ma poi, a causa della paura, correte di nuovo dentro. Krishna disse ad Arjuna: “Caro Arjuna, sii libero. Sii come uno Yogi. Leva le armi e combatti.” Krishna lo ha detto a tutti noi. Noi tutti siamo Yogi ma dobbiamo essere liberi. Cos’è uno Yogi? È colui che è libero! Ma quando vediamo le nostre limitazioni vediamo che non siamo liberi. Quando sorge la paura, quando arriva un pensiero tipo: “Oh, avrei dovuto fare questo, non ho fatto quello.”…Corriamo sempre in cerchio. Non ci rendiamo liberi. Perchè siamo spaventati. Siamo spaventati nel vedere le nostre limitazioni. E se queste limitazioni fossero tutto? No! Quello che dovete fare è affrontarle. Voi sapete benissimo che voi non siete queste limitazioni. Non è quest il motivo per cui siete qui. Affrontatele. Guarda profondamente dentro gli occhi di queste limitazioni e lasciatela andare. Sino a quando non guarderete dentro i loro occhi e non le affronterete, sarete sempre in questo gioco. Sempre che non vi piaccia! Non so, avete il libero arbitrio di scegliere. Come disse un grande Sufi: È vostra la scelta di prendere questa via o quella via. Questa è la vostra scelta. E in questa voi siete liberi. Ma arriverete al punto in cui anche lo Yogi che è dentro di voi, anche la grandezza che è dentro di voi, dovrà prendere la decisione. Il vostro vero Sé dovrà prendere la decisione. (…) Quindi passate oltre questa limitazione, affrontatela, non abbiate paura. Cominciata con le piccole cose. Voi conoscete voi stessi. Sapete che Dio provvederà sempre a voi. (…) Quanti tra di voi non fanno qualcosa a causa della paura di ciò che le persone potrebbero pensare? (alcune persone alzano la mano). Molti. Ma in questo modo voi state limitando voi stessi. Siate liberi. Siate liberi, imparate e andate anvanti. La vita è la cosa più bella che Dio vi ha donato. Non sprecatela. Perché altrimenti alla fine, quando la vita lascerà questo corpo e voi guarderete indietro, direte: “Oh mio Dio, ho perso così tante occasioni, Dio mi ha inviato così tante possibilità, ma la mia mente è stata governata da troppo matrikas. Ho reso me stesso cieco.”. Perchè dico che ci siamo resi ciechi? Perchè la scelta di renderci ciechi dipende da noi. Cosa possiamo fare? Voi fate la vostra shadana ogni giorno vero? Sì o no? Quanti tra di voi praticano la propria shadana regolarmente, intendo ogni giorno? (molti presenti alzano la mano). Bene! La vostra shadana spirituale vi aiuta a liberare la mente, vi aiuta a non rimanere impigliati in questa limitazione. Una volta uno studente andò dal suo Guru e disse: “Maestro, sono turbato!” Il maestro si avvicinò al suo viso e disse: “Perché rimani attaccato all’illusione? Sai che tutto ciò che è nella mente è un’illusione, perché vi rimani aggrappato? Sai molto bene che dentro di te risiede solo Dio. Perché non riesci a gioire di ciò?” e poi il Maestro disse: “Figlio mio, recita il tuo guru mantra non stop per 24 ore e medita intensamente per 4 ore e conquisterai la mente.” Naturalmente in quel caso vi era la grazia del Guru. Ma è la stessa cosa per voi: la grazia di Dio è con voi. Cantate il nome di Dio 24 ore. Direte: “ E cosa succede quando dormo? Come possiamo cantare quando stiamo dormendo?” Ma sapete, questo è il segreto del japa mantra. Più vi allenate a cantare il nome di Dio durante la giornata, più vi allenate a cantarlo continuamente, ricordando il Divino in ogni azione, e più diverrà automatico, continuerà a risuonare anche quando dormirete, e continuerete a cantare il nome Divino. E fate la vostra pratica spirituale, perché la vostra pratica spirituale è come uno scudo, come un’armatura che vi è stata data per proteggervi. E quando siete protetti, nulla vi può spaventare. Ma se ponete nel guardaroba l’armatura che vi è stata data, e molti nemici vi attaccano, come vi potete proteggere? Ditemi, sarete protetti? No. E allora perchè mettere l’armatura nel guardaroba?! Indossatela e siate disciplinati, auto disciplinatevi.
Jai Gurudev. E felice Anno Nuovo. Sono fiducioso che il prossimo anno ci saranno molti nuovi grandi Yogi tra di voi. Beh sapete, bisogna sperare in qualcosa. Dobbiamo mantenere la speranza!
(Darshan 26 Dicembre 2009)

mercoledì 23 dicembre 2009

Nel silenzio...


"Nel più grande silenzio, in quel momento si sono fermate, tremanti, tutte le cose: infatti cessarono i venti, non dando più il loro soffio, non s'è più mossa alcuna foglia degli alberi, non s'è più udito alcun rumore di acque, non scorsero più i fiumi, non ci fu più il flusso del mare, tacquero tutte le fonti di acqua, non risuonò più alcuna voce umana: c'era un grande silenzio. In quel momento, lo stesso polo cessò l'agile movimento del suo corso. Le misure delle ore erano quasi tramontate. Con timore grande, tutte le cose tacevano stupite, mentre noi eravamo nell'attesa della venuta della Maestà, del termine dei secoli".

martedì 22 dicembre 2009

BEATI I POVERI IN SPIRITO


Jai Gurudev!
Qualche giorno fa mi è stata posta una domanda. Una persona mi ha chiesto. “Swamiji, tu ripeti sempre che Cristo ha detto: - Beati i poveri in Spirito, perché loro sarà il regno dei cieli.- Quella persona mi chiese: “Significa che dobbiamo essere ignoranti?” Beh, non è ciò che ho detto. Vedete, - Beati sono i poveri nella mente. Ma in realtà Cristo non intendeva che dovete essere completamente ignoranti per realizzare Dio.
Ciò che Egli intendeva è questo: si deve avere conoscenza di Dio, perché se siete ignoranti non conoscerete nulla. Ma spesso la conoscenza gonfia l’orgoglio e diventiamo così attaccati alla nostra conoscenza che anche la realtà viene coperta. Ma non va bene neanche essere ignoranti.
A dir la verità, sarebbe meglio che esse fossero in equilibrio, ma nello stesso momento, se volete realizzare Dio completamente, dovere mettere da parte entrambe. La conoscenza è nella mente ed è vano voler comprendere il Divino con la mente. Non sarete mai capaci di capire. Vogliamo afferrare qualcosa che non è afferrabile, qualcosa che non è fisico.
Ma la nostra mente e anche il nostro cuore capisce sono ciò che è fisico, ciò che possiamo afferrare e trattare.
Prima ho fatto un esempio: quando una spina entra nel vostro piede, cosa fate? Provate a fare qualcosa, ad esempio prendete un’altra spina per tirare fuori l’altra. Ma dopo le conservate o le gettate via? Non le custodite gelosamente. È la stessa cosa: per estirpare la spina dell’ignoranza, avete bisogna della spina della conoscenza. Ma più avanzate verso il Divino, più avanzate verso voi stessi, e più dovete porre in disparte entrambe (conoscenza ed ignoranza) perché entrambe diventano un impedimento.

estratto (prima parte)del satsang tenuto durante il Darshan del 19 dicembre 2009

domenica 20 dicembre 2009

Guruji e la piccola Ludovica

I nostri nomi sono Maura e Francesco .
Siamo una giovane coppia che si è sposata da poco, le difficoltà della vita ci appartengono: problemi economici e di salute ...ma c'è una grande novità che ci aspetta a breve: l'arrivo della nostra prima figlia Ludovica...un raggio di sole che risplende nei nostri cuori e nei cuori dei nostri cari !
Io sono molto legata a Dio e a tutto quello che di spirituale c'è nella nostra esistenza; mi piace integrare il tutto nella mia vita e nella vita della mia famiglia, perchè nonostante le difficoltà penso sempre che sopra di me ci sia un mondo parallelo e Qualcuno di più grande che può aiutarci nei momenti difficili e al quale devo rivolgermi ringraziandoLo per ogni giorno di serenità che mi regala. Chiamatelo Dio , Budda, come volete ma qualcuno c'è!
Mi sono avvicinata fin da piccola al mondo spirituale con tecniche di ogni tipo, per ultima la tecnica del Theta Healing. Per chi non lo sapesse è una tecnica che arriva dall'America grazie Vianna Stibal, autoguarita da un cancro alle ossa canalizzando dentro di sé il Divino come Energia Universale, e sciogliendo tutti quei blocchi che non permettono la guarigione fisica e spirituale, tutte le nostre convinzioni, anche le più nascoste, quelle che ci hanno inserito involontariamente i nostri amici, parenti o conoscenti e che ci limitano (ad esempio non sarai mai brava nella vita se non studi !), oppure, per chi come me crede nelle vite passate, a sciogliere il Karma.
Non ho scelto questa tecnica a caso. Nel 2004 a mia mamma Lucia è stata diagnosticata la leucemia, una malattia del sangue. Dire che amo mia mamma è minimizzare i miei sentimenti: io ho una totale devozione, ammirazione e amore nei suoi confronti! Così, presa dalla disperazione, come tanti avrebbero fatto al mio posto, ho scelto di imparare questa tecnica per lei, mi sono iscritta alla scuola di naturopatia sperando di trovare un supporto anche da questo campo, e poi ho utilizzato la preghiera , tanta preghiera!
Sono passati 5 anni e mia mamma è ancora viva; i valori del sangue non sono migliorati ma lei sta fisicamente bene. Purtroppo non posso dire altrettanto del suo e del mio morale.Questo è il male che la sola parola “leucemia” provoca: paura. Dentro di me sono stata sempre convinta che mia mamma vivrà a lungo e non morirà di questa malattia ma ben capite che scontrarsi con i medici non è facile; loro guardano i numeri e non la persona.

Un giorno una cara amica comincia a parlarmi di Sri Swami Vishwananda, un maestro spirituale che vive in Germania e dal quale lei è già stata alcune volte. La cosa mi incuriosisce e decido di partecipare al prossimo viaggio in cui ci sarà il Darshan Mio marito però non ottiene i giorni di permesso e quindi rimandiamo ad un'altra volta. Il giorno dopo mio marito si ferisce gravemente ad un dito sul lavoro ed è costretto a stare a casa. Subito mi dico "Vedi, saremmo potuti andare in Germania!". Ne parlo con la mia amica e discutendone ci diciamo che forse per noi non è comunque il momento di andare da Swami. Avrei presto capito che era davvero cosi!
Tempo dopo, una sera, ero nella mia camera da letto, mio marito era a giocare a calcetto ed io ero all'ottavo mese di gravidanza. Quella sera, sul letto, stavo attivando una guarigione a distanza di amore incondizionato per la mia mamma. Ero ad occhi chiusi quando improvvisamente appare davanti a me Swami Vishwananda....che sorridente mi saluta con la mano. Apro gli occhi e li richiudo pensando di fantasticare, ma c'era poca fantasia anche perchè io in quel momento non pensavo a lui, e a parte aver visto qualche sua foto non lo conoscevo neppure.
Swami mi guarda e mi chiede se ho qualcosa da domandargli. Beh, io non mi faccio scappare l'occasione e naturalmente chiedo per mia mamma e lui mi risponde: "Per me è in fase di guarigione anche se per la medicina ufficiale ancora no , ma stai tranquilla non farà terapie o altro , guarisce!". Chiedo per Francesco, mio marito, il cui dilemma da tutta una vita è trovare il suo cammino lavorativo. Dopo tante delusioni, fallimenti e debiti importanti che ancora oggi paghiamo, non ha ancora trovato una condizione lavorativa soddisfacente, Swami mi risponde "Entro un anno troverà il suo lavoro". Poi chiedo una benedizione per Ludovica che dovrà nascere il 30 agosto, che l'aiuti nel suo cammino spirituale e di vita e la protegga da tutto e tutti quelli che le potrebbero fare del male. Swami mi sorride e mi fa cenno di si con la testa!
Poi mi punta il dito e mi chiede perchè nella vita continuo a chiedere per gli altri e mai per me. E così anch’io avevo il diritto e la possibilità di chiedere a Guruji qualcosa per me!
Dopo essermi sincerata che avesse ancora del tempo per me, gli chiedo per il mio lavoro, visto che dopo essere rimasta incinta mi hanno comunicato che alla fine della gravidanza sarei rimasta definitivamente a casa. Guruji mi dice di non preoccuparmi, che tutto si sarebbe sistemato ma che per ora dovevo fare la mamma.
Ma la cosa più importante che Guruji mi dice è che vuole che gli porti Ludovica, perchè ha un regalo per lei. Ebbene, così ho fatto! A soli 31 giorni dalla sua nascita Ludovica è stata tra le braccia di Guruji!!!!




Tutto è andato bene: io ero terrorizzata da come Ludovica avrebbe potuto reagire durante il viaggio in aereo, ma per lei è stato un viaggio soporifero; ha dormito ben 11 ore. Era tranquilla perché sapeva dove stavamo andando! Arrivati nell’ashram ci siamo trovati immersi in un ambiente semplice ed impregnato di una forte spiritualità. Io e Francesco ci sentivamo un po’ fuori luogo, non abbastanza affini all'ambiente sacro, ma Ruchita ci ha accolto con un sorriso immenso e ha aperto subito i nostri cuori, ci ha fatti sentire Amici ed abbiamo quindi affrontato tutto con più leggerezza, in compagnia degli amici con cui avevamo affrontato il viaggio e dei nuovi amici incontrati nell’ashram. Avevamo mille cose nuove da ascoltare e da vedere, in un luogo in cui, come dice Francesco, non esiste il pregiudizio...tutti possono fare e dire liberamente di sé !
Intanto arriva il momento dell'incontro! Guruji ci accoglie con un immenso sorriso alla porta del tempio, dove si tengono le interview. Non arriviamo neppure a sederci che subito fa “fuoriuscire” dalle sue mani la "polverina " magica (come la chiamo io !) (la vibuti) e la mette sul viso di Ludovica e nelle nostre mani; la custodiamo ancora con amore!!!!
Ruchita gli racconta del mio “pseudo sogno". Lui sorride e mi conferma che non era immaginazione ma realtà e che potevo risparmiarmi il viaggio perché tutto ciò che c’era da dire me lo aveva già detto in quel momento. Gli raccontiamo che durante quell’incontro mi aveva detto che aveva un regalo per Ludovica ma io chiarisco che per me il regalo più grande che può fargli è ricevere la Sua benedizione: per me è già tanto. Guruji sorride, poi muove la sua mano e materializza davanti a me un bellissimo ciondolo per Ludovica, con la luna e le stelle e mi dice "La sua mente è già focalizzata sul Divino che è splendente come la luna e le stelle". Francesco chiede del suo lavoro e Guruji conferma che andrà tutto bene, guarda il suo dito rimasto offeso dall'incidente, lo massaggia premendo un punto preciso del polso e gli dice che guarirà, ma che ci vorrà un po’ di tempo. Gli mostriamo alcune foto dei nostri famigliari e Guruji benedice tutti i nostri cari.
Poi si rivolge a me. Io, piangendo a dirotto, gli racconto che è stato un grosso sacrificio economico venire da lui, ma che credo in lui e gli chiedo di aiutare la mia mamma, gli chiedo di guarirla. Lui benedice 2 bracciali con il mantra “Om Namo Narayanaya”, mi dice di farglieli indossare e che andrà tutto bene: mia mamma è nel suo cuore come lo siamo tutti noi.
Chiedo qualcosa anche per me: chiedo di essere una buona mamma e di aiutarmi a capire Ludovica ed i suoi bisogni, di farla stare bene, e proteggerla. Guruji mi sorride e annuisce.....è cosa fatta!!!!
Mi dice che il lavoro lo troverò ma per ora devo fare la mamma. Poi il mio lavoro sarà di stare con la gente. La naturopatia, di cui ho già intrapreso la strada, è la scelta giusta per me.
Ma Guruji non ha finito con me! Mi dice di recuperare la mia autostima, di dimostrare di forte perchè in realtà lo sono, e di stare tranquilla e serena perchè le persone che amo non possono esserlo se io stessa non lo sono per prima. Guruji ha capito subito che la poca autostima e la tanta svalutazione di cui ho sempre sofferto sin da bambina è ancora presente nella mia vita. Mi sento profondamente compresa da una persona che in realtà non dovrebbe sapere nulla di me. Guruji mi ha toccato il cuore e io non posso trattenere le lacrime. Piango a dirotto; lui mi prende le mani e attraverso il suo sorriso ed i suoi occhi luminosi mi da amore e, attraverso lo sguardo mi dice che posso farcela. Ci dà la sua benedizione e ci dice che ci rivedremo.
Io mi sono promessa che tornerò per dirgli della guarigione di mia mamma.....
Dall'incontro con Guruji Ludovica è più calma; io riesco a capirla e a capire i suoi sentimenti e soprattutto ora non ho più paura del mio ruolo di madre.
Cosa posso dire di questa esperienza? È stata un’esperienza toccante e speciale che ha segnato i nostri cuori e ci ha dato serenità. Ringrazio la mia amica che mi ha “inviata” da Guruji, e ringrazio Ruchita con la quale è nata una splendida amicizia.

domenica 13 dicembre 2009

La bellezza di Madre Natura




Non ricordo un Natale della mia infanzia senza neve. Ho ancora ben chiaro nei miei ricordi d'infanzia le giornate che trascorrevo assieme a mio fratello con il naso incollato alle finestre ad osservare a bocca aperta ed occhi spalancati i fiocchi di neve che lentamente ma copiosamente scendevano dal cielo grigio e ricoprivano tutto il nostro mondo di bambini con un candido ed abbagliante strato di neve. L'imprinting che ho ricevuto nella mia infanzia è fortissimo e per me non può esistere Natale senza neve. Un paio di giorni fa, con grandissima mia gioia, la prima neve della stagione è scesa a ricoprire i boschi ed i prati di Springen.
Una volta lessi questa frase: "Capirò di essere invecchiato quando non mi emozionerò più alla vista della prima neve."

giovedì 10 dicembre 2009

Jesú sceglie la sua stanza


L´ultima settimana abbiamo visitato Ravi, il cugino di Swamiji, il quale mi ha raccontato una bella storia su questo quadro.
Due anni fa lui, sua moglie e il resto della famiglia si sono trsferiti in una nuova casa. Sua moglie che crede in Dio e segue anche gli insegniamenti di Guruji, ammete che non le piace avere in ogni angolo della casa un immagine di santi ecc. Cio´é suo sposo Ravi andava in giro con questo quadro che a quel tempo non era ancora molto particolare, per cercare un posto dove metterlo. Entrava in una stanza piccola nel primo piano e pensé che questo potrebbe essere il posto addato. Peró come tutti conosciamo le donne, é meglio chiedere per tenere pace in casa:). Peció appogiava il quadro lí nella stanza e scese nel soggiorno a chiedere gli atri se per loro anche andrebbe bene. Nel momento che stavano parlando nel piano di sotto , sentivono un rumore strano dalla stanza del prima piano.
Quando salivano a vedere cosa sia successo, videro il quadro pieno di vibhuddi (cenere santa), che creava il segno della croce e l´alfa e l´omega ai due lati.
In quel momento la situazioone era chiara; Jesú voleva restare in quella stanza:).

mercoledì 2 dicembre 2009

I TRE LINGAM D'ORO. IL PRIMO: NOVEMBRE 2005 in GERMANIA


IL SECONDO: FEBBRAIO 2006 alle ISOLE MAURITIUS


IL TERZO: LUNEDI 30 NOVEMBRE 2009 a SPRINGEN

La celebrazione nella caverna di Babaji


Hiranyagarba lingam: il lingam d'oro




Lunedì 30 novembre 2009, abbiamo commemorato la decisione di Mahavatar Babaji di conservare il proprio corpo fisico immortale allo scopo di aiutare l’evoluzione spirituale dell’umanità. Il programma prevedeva la celebrazione dalle 18,30 di sera in poi. Ma come molti di noi hanno potuto sperimentare nella propria vita, i nostri programmi quasi mai coincidono con i programmi del Divino. Ecco quindi il resoconto di ciò che è successo ieri qui a Springen.

Verso le due di pomeriggio eravamo ancora tutti riuniti nella sala da pranzo quando ci arrivò voce che Guruji era nel tempio e che ci aveva mandato a dire che chi voleva poteva raggiungerlo lì, senza specificarne il motivo. Naturalmente tutti noi ci recammo da Lui. Guruji era evidentemente nei paraggi perché le sue famose ciabattone erano lì (chi è già venuto a trovarci a Springen sa che è segno inconfutabile che Guruji è nei paraggi del tempio o della cappella o della sala delle reliquie quando nell’angolino destinato vi sono le sue ciabatte). Dopo un paio di minuti Guruji apparve tra noi e dopo averci salutati si recò davanti all’altare e fece chiudere le tende che delimitano lo spazio dell’altare dal resto del tempio. I minuti trascorrevano, noi non capivamo cosa stesse succedendo e io decisi di provare a porre termine al susseguirsi dei miei pensieri sul perché ci aveva riuniti lì, chiudendo gli occhi ed interiorizzandomi. Quasi subito percepii un certo trambusto e decisi di aprire gli occhi, giusto per trovarmi davanti ad una scena di grande parapiglia dove Pramoda, Kuru, Satyananda e forse anche qualcun’altro schizzavano dentro e fuori da dietro le tende dove si trovava Guruji. Ad un certo punto le tende vennero aperte e noi potemmo vedere Guruji di spalle, seduto di fronte all’altare e ad una foto di Mahavatar Babaji. Guruji era leggermente chino su se stesso e con una mano coperta da un asciugamano posta davanti alla bocca. In un lampo “capii” ed un pensiero attraversò la mia mente: “Sta materializzando un lingam…” Ma poi mi dissi: “Possibile? Non siamo allo Shivaratri…Forse sta succedendo qualcos’altro…” I miei pensieri furono spazzati via nel momento in cui, improvvisamente, Guruji si voltò: tra le dita reggeva un lingam d’oro della grandezza di un uovo. Ebbi solo il tempo di sussurrare: “Oh my God!” e subito dopo la mia mente si bloccò; per parecchi minuti non esistette null’altro che il lingam, la realtà era solo quella: un magnifico e splendente lingam d’oro in mezzo a noi…Il profondo silenzio venne improvvisamente colmato da Chaturananda, con un dolcissimo bhajan dedicato a Narayana. Guruji, intanto, si era alzato in piedi, aveva avvolto il Hiranyagarba lingam in un fazzolettino di carta e ci stava invitando ad avvicinarci. Eravamo seduti a terra tutto intorno a Lui. Egli si avvicinò ad ognuno di noi e ci pose il Hiranyagarba lingam sulla testa, sul 7° chakra. Personalmente, per tutto il pomeriggio ebbi una sensazione fisica di grande calore e di pressione esattamente dove Guruji aveva posato il lingam. Al termine di questa inconsueta ed indescrivibile benedizione Guruji pose il Hiranyagarba lingam sull’altare e si allontanò dal tempio. Noi tutti rimanemmo a meditare, sino a quando Guruji non tornò dicendoci che avrebbe dovuto di nuovo chiudere le tende per permettergli di celebrare un rituale. Quando le tende vennero nuovamente aperte, il lingam si trovava sull’altare sotto una campana di vetro. Guruji si raccomandò che nessuno toccasse il Hiranyagarba lingam e ci invitò a rimanere nel tempio e a meditare. Ci disse inoltre di avvisare dell’evento gli amici ed i conoscenti, che avrebbero potuto venire a rendere omaggio al lingam prima che questo sparisse, a mezzanotte, dopo le celebrazioni serali.
Le celebrazioni nella caverna di Babaji iniziarono verso le 19,00 e un bel gruppetto di ospiti a cui era giunta la notizia della manifestazione del Hiranyagarba lingam, si era unito a noi residenti. Al termine della puja e dell’abishekam al lingam e ad una piccola murti di Mahavatar Babaji, ricevemmo nuovamente la benedizione con il lingam: in fila ci avvicinammo a Guruji il quale pose il lingam, avvolto in un fazzoletto di seta, sulla fronte di ognuno di noi. Poi ci recammo a rendere omaggio alla grande murti di Mahavatar Babaji offrendogli petali di rosa.
Terminata la celebrazione Guruji ci invitò a meditare sul lingam; ci disse di immaginare prima il lingam d’oro nel terzo occhio e poi di visualizzarlo nel chakra del cuore. Molti di noi rimasero a meditare nella caverna sino alle 23,30, quando Guruji riapparve. Prese il Hiranyagarba lingam, ce lo mostrò ancora una volta, lo adagiò nel palmo delle sue mani, su un letto di petali di rosa e recitando dei mantra rivolti al lingam si recò nella hall principale. Lì ci salutò e uscì seguito da pochissime persone prescelte. Quello che venimmo a sapere più tardi è che dopo aver omaggiato Kali con il Hiranyagarba lingam, nel tempietto della Divina Madre posto all’entrata dell’ashram, Guruji si era ritirato nella sua camera, luogo dove è avvenuta la smaterializzazione del lingam.

Ecco di seguito alcuni stralci del discorso fatto da Guruji prima dell’inizio della celebrazione serale.

“Il lingam non può essere creato da Brama, Vishnu o Mahesh. Ha bisogno di essere creato da un essere vivente.
Sapete cosa stiamo celebrando oggi? Oggi celebriamo la decisione di Mahavatar Babaji di rimanere sulla terra, in un corpo fisico immortale, per aiutare l’umanità. Questo accadeva circa 1800 anni fa. Egli aveva raggiunto quello stato in cui poteva rendere immortale il proprio corpo.
Babaji sarà sempre qui per aiutare l’umanità quando ce n’è bisogno. L’umanità lo ha chiamato per essere aiutata. Ma Egli vi aiuterà anche quando non lo chiederete. Questo giorno di commemorazione è un bel gesto nei suoi confronti.”
(…)
“Il Hiranyagarba lingam è la creazione primordiale di Dio, è Dio stesso. L’intero Universo è racchiuso nel lingam. Tutti noi siamo racchiusi al suo interno.
Perchè adesso? Forse avete notato che nelle ultime due settimane è successo qualcosa. Il mondo sta cambiando. Questo non ha niente a che fare con il 2012. Rispecchia un cambiamento più grande che avverrà più avanti.
Pensavo che le persone stessero cambiando per il meglio. A dir la verità è il contrario. Solo pochi stanno cambiando per il meglio. In questo mondo la consapevolezza è piuttosto bassa. Il lingam aiuterà a dare una spinta in alto alla consapevolezza.
Il lingam si rifletterà sul mondo, non solo su questo centro. Esso ha grandi cpacità di guarigione. Non aiuta a curare solo a livello fisico, ma cura anche l’anima stessa. Forse vi state chiedendo come è possibile che l’anima possa essere influenzata, visto che è pura e divina. È vero. Ma tutte le cose karmiche che da vite intere circondano l’anima la stanno soffocando. Tutti voi che siete qua avete compiuto cose veramente buone, altrimenti non sareste qui. “
(…)
“Secondo i Veda, Hiranyagharba è l’essere primordiale, il seme primordiale da cui Brahma nacque. Secondo Manu, Hiranyagharba era Brahma, il primo uomo, formato dall’indiscernibile Causa Primaria in un uovo d’oro risplendente come il sole. Dopo essere restato un anno nell’uovo, Brahma decise di dividerlo in due parti con il suo solo pensiero e con questi due gusci formò il paradiso e la terra ed in mezzo vi pose il cielo, le otto regioni e la dimora eterna delle acque.”

Alcune cose che Swami ha condiviso con noi riguardo al lingam vanno oltre l’umana comprensione. L’uovo d’oro della creazione semplicemente non può essere compreso appieno. Ma Swami ha ribadito che “il lingam non appare così, senza uno scopo preciso. La sua presenza dona al mondo un grande equilibrio. Visto dalla prospettiva di Dio, questa “interferenza” è minima (A Dio non piace interferire nella sua creazione) , ma per il mondo è qualcosa di importante.”
Si dice che il lingam d’oro abbia grandi poteri di guarigione. Anche la solo foto del lingam d’oro può portare ad una trasformazione interiore. Ma in generale il Hiranyagharba è oltre qualsiasi spiegazione ed oltre la nostra comprensione.