mercoledì 2 marzo 2011

Sati, incarnazione degli elementi e delle energie della Natura


Era il tempo in cui cosmo ruotava attorno al monte Mandara. Sulla sua cima Shiva sedeva in serena meditazione, indifferente al mondo, al di là di ogni samsara.
Shiva era felice di essere al di fuori dal ciclo della vita. Brahma no.
"Se ogni creatura sulla terra rinunciasse al mondo, come Shiva, l’Universo cesserebbe di esistere. Questo non deve succedere."
Brahma decise di rivolgersi a Vishnu, il preservatore cosmico, per chiedere aiuto. "Dobbiamo trovargli una sposa" rispose Vishnu "qualcuno che lo porti nuovamente dentro le vie di questo mondo".
"Per la sopravvivenza della società, la ricerca della moksha, la liberazione spirituale, deve essere integrata con la realizzazione del dharma, il dovere nel mondo. Il sentiero della moderazione, dello yoga, deve essere bilanciata con la gioia del piacere, bhoga. Shiva insieme alla sua consorte genererà il sentiero di mezzo tra la partecipazione, bhukti, e la rinuncia, mukti ".
Brahma fu d’accordo. "Ma dove possiamo trovare una donna che corrisponda a Shiva in spirito e forza?” chiese Brahma
”Ho già trovato Colei capace di ciò - la Madre Divina stessa” rispose Vishnu.
“E’ vero!Chi meglio di lei? Lei è la personificazione di Prakriti, l’incarnazione degli elementi e delle energie della Natura. Ma Lei sarà d’accordo? “
”Lo è già ... guarda, ha già preso corpo in casa del Prajapati Daksha come sua figlia più giovane, Sati “

Il Prajapati Daksha era il signore della civiltà, samaj. Aveva formulato l’ordine tradizionale. Le sue figlie erano le mogli degli dei e i loro figli erano andati a popolare il mondo intero.
La sua figlia più giovane, Sati, era molto speciale, una manifestazione della Madre Divina stessa. Sarebbe stata la moglie perfetta per Shiva, disse Vishnu. Brahma era d’accordo.
Vi era un solo problema: Daksha stesso.

A prapajati Daksha Shiva non era mai piaciuto. Shiva era Ekavrataya, un eremita eterotodosso, che viveva con le sue regole, non sempre accettabili per la società tradizionale. Rifiutava di conformarsi alle regole del mondo. In qualità di custode della civiltà, Daksha riteneva tutto ciò sovversivo.
Ma il motivo per cui Daksha non sopportava Shiva era molto semplice: con il suo comportamento Shiva non compiaceva l’ego di Daksha. "Non mi rispetta, né mi manca di rispetto. È come se io non esistessi, come se io non vessi importanza!" Pensava Daksha.
Ma la questione era ormai fuori dal suo controllo. Sati era già innamorata di Shiva e aveva preso la decisione di sposarlo.

“Come posso sposarla?” si lamentò Shiva quando Vishnu gli fece la proposta: "Io ho rinunciato al mondo" disse. Ma nello stesso tempo non poteva ignorare l’intensità dell’amore di Sati per lui.
La figlia del Prajapati aveva abbandonato i piaceri della società per stare con lui. Viveva come un'eremita, da sola, nel cuore della foresta, sopravvivendo con frutta e radici, compiendo austerità terribili, tapas, esigendo un incontro con il Signore eremita.

"Perché mi vuoi sposarmi?" le chiese Shiva.
"Perché senza di me sei incompleto e io sono incompleta senza di te"
"Ma non ho nulla da offrirti"
"Io non chiedo nulla, se non te"
”Io non posseggo né proprietà né kula, lignaggio, né desidero alcuno"
"Io ti accetto per quello che sei, non per quello che hai"
"Io osservo la società, non vi partecipo"
"Io vorrei osservarla con te"
La determinazione di Sati impressionò Shiva che alla fine l’accettò come moglie.
Brahma e Vishnu gioirono di questa decisione. Il cerchio della vita era completo: Shiva era ora diventato un altro ingranaggio nella ruota dell'esistenza.
Ma una persona non era contenta: Daksha…

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