martedì 26 gennaio 2010

JUST DO IT ....FALLO SEMPLICEMENTE



Un giorno di marzo del 2007 ricevetti una mail da un mio amico in Svizzera con allegato un volantino che annunciava un Darshan con Sri Swami Vishwananda a Bellinzona per il mese di maggio. Mesi prima lo stesso amico mi aveva regalato il CD “Brahmachari Singing” che da allora ascoltavo quasi tutti i giorni. Io non sapevo assolutamente chi fosse Swami Vishwananda, ma collegandolo alle canzoni devozionali mi sentii subito chiamata ad andare anche se non sapevo cosa fosse un Darshan.
Presi il treno dall'Italia e andai in Svizzera direttamente sul luogo dell'evento, dove incontrai i miei amici. L'atmosfera nella sala era bellissima e di festa, si cantavano dei bhajan e si percepiva il fermento delle persone. Mi veniva da piangere dalla felicità di essere lì, ma decisa a voler vivere questa esperienza nella gioia e nel divertimento, smisi di piangere.
Quando Swami Vishwananda entrò nella sala l'energia divenne immediatamente altissima. Swami si sedette e subito iniziò a cantare con grande devozione. Dopo di che tenne un satsang dove parlava proprio del canto devozionale. Swami disse "Cantate il nome di Dio ogni volta che potete e questo vi aiuterà ad aprirvi a Lui e all'amore, perchè pronunciando il nome di Dio, cantando con amore, innalzate le vostre vibrazioni e potrete raggiungerLo." Mentre ascoltavo mi dicevo: "Ecco perchè mi piace il CD “Brahmachari Singing”, mi fa stare così bene!" Tra le canzoni ce n’era una che amavo tanto ascoltare e che dice: "Oh my Guru come to me!" La sera, prima di addormentarmi, continuava a passarmi nella mente e mi ritrovavo a cantarla sottovoce.... sembrava quasi una preghiera.
Poi iniziò il Darshan. Le persone si mettevano in fila e uno dopo l'altra arrivavano davanti a Swami, dove ricevevano la Sua benedizione. Tutto questo era accompagnato da canti e balli.
Io restai a guardarlo per tanto tempo. Mi colpì il Suo sorriso e l'espressione di amore che aveva. Dopo non so quanto mi misi in fila. Mentre mi avvicinavo a Lui il cuore iniziò a battermi più forte e la canzone che veniva suonata diceva: "Can't you hear my heart Swami?" Sembrava fatto apposta, perché veramente mi stavo chiedendo se lui stesse sentendo il mio cuore.
Poi arrivai di fronte a Lui, ricevetti la Sua benedizione e mentre mi faceva il dono della Vibuthi e dei petali di rose, lo guardai negli occhi… in quel momento mi sembrò di guardare nell'infinito. Non mi sarei più spostata da lì! Quando andai a sedermi, rimasi per 20 minuti tra uno stato di beatitudine, ma anche di tristezza, perché non avevo guardato abbastanza in quegli occhi Divini. Era come aver assaporato un gusto buono ma non averlo gustato fino in fondo. Non potevo lasciare le cose così con quel buco nel petto!
Decisi di rimettermi in fila, per fare benedire un mala che avevo comprato e per fargli vedere la foto di mio figlio adolescente che aveva i tipici problemi adolescenziali.
Quando arrivai nuovamente di fronte a Lui, Swami mi ridiede la benedizione e prima di benedire il mala mi chiese il mio nome. Poi dopo aver guardato la foto di mio figlio scambiammo alcune parole. Fu l’occasione per rituffarmi nuovamente nei suoi occhi. Era come fare il pieno di amore.
Rimasi in questo stato di beatitudine per almeno 3 settimane. Pensavo che non mi avrebbe mai più abbandonato. Dentro di me sapevo di aver incontrato il mio Maestro. Ci volle però un anno e mezzo prima che lo rincontrassi. Evidentemente questo tempo mi serviva per prepararmi ad accogliere qualcosa di grande.
Nel luglio del 2008 andai ad Assisi per fare un corso di Atma Kriya (allora Bhakti Kriya). In quei 3 giorni ebbi occasione, come tutti, di stare spesso nelle Sue vicinanze, sia perché ci faceva visita durante il corso, sia per via dei satsang, sia per l'iniziazione ed infine per il Darshan, a cui parteciparono tantissime persone.
Questi 3 giorni furono abbastanza travagliati per me, perché da una parte sapevo che ero ad un passo dal mio Maestro, e dall'altra c'era la mia mente che non mi lasciava in pace.
Poi riconobbi il gioco del mio ego. lo "presi" come se fosse un'altra persona e gli dissi: "Ho capito il tuo gioco, ma sappi che io andrò fino in fondo e questa sera durante il Darshan gli chiederò di diventare Sua discepola." Immediatamente il mio corpo e mente si rilassarono ed io capii di essere sulla giusta strada.
Poi finalmente il Darshan iniziò. Si cantava e si ballava, ma io preferii restare seduta a guardare il mio Maestro. Poi all’improvviso mi colpì una paura: "E se non mi accetta come discepola? Vorrà dire che non sono pronta?" Con queste domande nella mente mi misi in fila, dicendomi che avrei dovuto accettare la Sua risposta, qualunque essa fosse. Ma non riuscivo a convincermi.... Poi quando infine mi trovai davanti a Lui, sembrò che tutto intorno a me si fosse fermato: eravamo solo io e Lui.
Dopo aver ricevuto la Sua benedizione, gli chiesi se mi accettava come sua discepola. Dopo aver scambiato alcune frasi, con un sorriso amorevole e con gli occhi luminosi mi rispose: "YES". In quel momento ogni cellula del mio corpo iniziò a vibrare e questo "YES" è stata per molti mesi la chiave che mi collegava a Lui. Questa sensazione doveva essere quella che viene chiamata felicità.
Ricevetti l'iniziazione al discepolato dopo il Darshan-
Da quel giorno seppi che non sarei mai più stata da sola. Sperimentai in prima persona che è possibile praticare il Kriya anche se si vive una quotidianità impegnata. Vi erano dei giorni in cui provavo un amore infinito per tutto ciò che mi circondava. Ero immersa nella beatitudine anche se mi trovavo nella vita di tutti i giorni. Peccato che questo stato mi abbandonò dopo un paio di settimane.
Più avanti nel tempo compresi, grazie alle spiegazioni di Guruji, che questi alti e bassi sono una parte importante del cammino spirituale, perché dobbiamo passare attraverso la dualità e perché dobbiamo scegliere dove vogliamo essere.

Da allora ho spesso il bisogno di andare a Springen per stare nelle vicinanze del mio Guru e della mia famiglia allargata. Poterlo osservare durante le cerimonie, con quanta devozione ed amore prega la Madre Divina e tutte le Divinità, è un esempio per me. In ogni satsang ci sono degli insegnamenti da cogliere, e spesso Guruji ci ripete: "Fate il primo passo e Dio farà tutto il resto. Abbandonatevi al Volere Divino" Io comprendevo a livello mentale cosa volesse dire, ma non riuscivo a metterlo in pratica. Poi un giorno mentre ero nell'ashram lo incontrai nella hall, mi avvicinai e gli chiesi se potevo chiedergli una cosa. E Lui con tanto amore mi disse di sì. Allora presi il mio cuore in mano e gli chiesi: "Guruji come faccio ad abbandonarmi?" E lui mi rispose: "Fallo semplicemente" La risposta era racchiusa in due semplici parole. Non nego di essere rimasta un po' perplessa nel primo momento. Comunque Lo ringraziai e mi allontanai.
Lo stesso giorno ebbi occasione di parlare nuovamente con Lui, ma di altre cose. Stare vicino a Lui e potergli parlare mi faceva gonfiare il cuore. Poi una volta allontanatami da Lui, mi resi improvvisamente conto che forse era davvero semplice abbandonarsi! In quel momento con tutto il mio cuore decisi di volerlo fare. Decisi di fare un passo verso Dio, smettere di lottare ed accettare la Sua Volontà. Forse questa decisione può essere vista come il primo passo? Non lo so! Però so che da quel momento tutta la mia vita ha iniziato ad andare per il meglio. Ovviamente la cosa è graduale, ma Dio è veramente grande, perché Lui ti fa capire già da subito che sei sulla giusta strada, dandoti dei messaggi inconfondibili che ti incoraggiano a proseguire su quel cammino.
Ora non potrei nemmeno immaginarmi una vita senza Guruji. Sento la Sua presenza costante nella mia vita. So che Lui conosce la mia anima e sa cosa gli serve per evolvere e cerco di seguire i suoi insegnamenti anche dovendo scavalcare degli ostacoli interiori. Anche gli alti e bassi sono cambiati. Ora ci sono più "alti".

La Sua risposta: "Fallo semplicemente" é spesso nella mia mente e mi ricorda che devo permettere a Dio di compiere i Suoi miracoli nella mia vita; vita che sta cambiando molto velocemente, portandosi via molte certezze; ma questo non mi spaventa, perchè so per certo che il mio amato Guru mi sta tenendo per mano e mi sta guidando.
Grazie Guruji per tutto l'amore e la pazienza che hai avuto nel condurmi a Te.
Shankari

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie Shankari per questo bellissimo racconto che hai voluto condividere, mi e' di grande aiuto!! A presto un abbraccio Mirella :-))