martedì 22 dicembre 2009

BEATI I POVERI IN SPIRITO


Jai Gurudev!
Qualche giorno fa mi è stata posta una domanda. Una persona mi ha chiesto. “Swamiji, tu ripeti sempre che Cristo ha detto: - Beati i poveri in Spirito, perché loro sarà il regno dei cieli.- Quella persona mi chiese: “Significa che dobbiamo essere ignoranti?” Beh, non è ciò che ho detto. Vedete, - Beati sono i poveri nella mente. Ma in realtà Cristo non intendeva che dovete essere completamente ignoranti per realizzare Dio.
Ciò che Egli intendeva è questo: si deve avere conoscenza di Dio, perché se siete ignoranti non conoscerete nulla. Ma spesso la conoscenza gonfia l’orgoglio e diventiamo così attaccati alla nostra conoscenza che anche la realtà viene coperta. Ma non va bene neanche essere ignoranti.
A dir la verità, sarebbe meglio che esse fossero in equilibrio, ma nello stesso momento, se volete realizzare Dio completamente, dovere mettere da parte entrambe. La conoscenza è nella mente ed è vano voler comprendere il Divino con la mente. Non sarete mai capaci di capire. Vogliamo afferrare qualcosa che non è afferrabile, qualcosa che non è fisico.
Ma la nostra mente e anche il nostro cuore capisce sono ciò che è fisico, ciò che possiamo afferrare e trattare.
Prima ho fatto un esempio: quando una spina entra nel vostro piede, cosa fate? Provate a fare qualcosa, ad esempio prendete un’altra spina per tirare fuori l’altra. Ma dopo le conservate o le gettate via? Non le custodite gelosamente. È la stessa cosa: per estirpare la spina dell’ignoranza, avete bisogna della spina della conoscenza. Ma più avanzate verso il Divino, più avanzate verso voi stessi, e più dovete porre in disparte entrambe (conoscenza ed ignoranza) perché entrambe diventano un impedimento.

estratto (prima parte)del satsang tenuto durante il Darshan del 19 dicembre 2009

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