martedì 27 settembre 2011

MahaLakshmi, colei che accorda ricchezza divina inesauribile


La tappa successiva, dopo aver trionfato sul lato negativo e aver smontato le vecchie abitudini, consiste nell'accumulare qualità positive per rimpiazzare le qualità negative eliminate. Il lato piacevole della sadhana è rappresentato dal culto di MahaLakshmi. Dea della prosperità, MahaLakshmi accorda una ricchezza divina inesauribile, l'amore, la bontà, la devozione, la pazienza, la costanza, la carità e altre qualità di questo genere ai Suoi devoti. Non si tratta di acquisire queste qualità partendo dall'esterno, ma si cerca di svilupparle dal nostro interno attraverso l'invocazione della Dea. Se lo sviluppo di tutte queste qualità propizie non è intrapreso con la giusta fede, la vecchia natura riapparirà ancora e sempre. Conseguentemente, questo stadio è tanto importante quanto quello precedente nel cammino di un ricercatore spirituale.

Nessun aspetto della divina Shakti è più attraente per il cuore degli esseri incarnati come lo è MahaLakshmi. Tutti si volgono con gioia e ardore verso MahaLakshmi. La grazia, l'incanto e la tenerezza emanano da Lei come la luce, dal sole, e ovunque fissa il suo sguardo meraviglioso o lascia cadere la bellezza del suo sorriso, l'anima è presa, cattivata e immersa nelle profondità di una felicità insondabile. Magnetico è il tocco delle sue mani; il loro delicato e occulto influsso purifica lo spirito, la vita e il corpo, e là ove essa preme i suoi piedi, scorrono i flutti miracolosi di un ananda che rapisce.
E tuttavia non è facile far fronte alle esigenze di questo Potere incantatore o di conservarne la presenza. L'armonia e la bellezza dei pensieri e dei sentimenti, l'armonia e la bellezza in ogni movimento esteriore, l'armonia e la bellezza della vita e di ciò che l'attornia, ecco quello che esige MahaLakshmi. La risposta al richiamo della bellezza, dell'armonia, dell'unità e del flusso gioioso di molte vite volte verso il Divino, in questa atmosfera Ella acconsente a dimorare. Ma tutto ciò che è brutto, meschino e volgare, tutto ciò che è perverso, sordido e miserabile, tutto ciò che è brutale e grossolano, impedisce la sua venuta. Essa non si presenta dove l'amore e la bellezza non sono nati o non nascono che a malincuore. Se, nei cuori degli uomini, si trova circondata d'egoismo, di odio, di gelosia, di malevolenza, d'invidia e di conflitto, se il tradimento, l'avidità e l'ingratitudine sono mescolati al contenuto del calice sacro, se la grossolanità della passione e il desiderio impuro degradano la devozione, in simili cuori la Dea graziosa e magnifica non si attarda. La privazione e la severità ascetica non le sono gradevoli, come neppure la soppressione delle emozioni più profonde del cuore e la repressione rigida degli elementi di bellezza dell'anima e della vita, giacché Essa pone sugli uomini il giogo del Divino mediante l'amore e la bellezza. Ammessa nel cuore, innalza la saggezza all'apice della meraviglia, rivela i segreti mistici dell'estasi che sorpassano ogni conoscenza, risponde alla devozione con l'ardente attrattiva del Divino, insegna all'energia e alla forza il ritmo che mantiene armoniosa e misurata la potenza dei loro atti, e proietta sulla perfezione l'incanto che la fa durare per sempre.

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