mercoledì 28 settembre 2011

MahaSarasvati: Colei che dona la conoscenza totale del Sé.


Una volta che il ricercatore spirituale é riuscito a sradicare le tendenze nefaste e a sviluppare le qualità divine satviche o pure, egli diventa degno di raggiungere la saggezza divina. Gli ultimi fra giorni sono di conseguenza dedicati al culto di MahaSarasvati, Dea della saggezza, della conoscenza e delle arti. Ella accorda la conoscenza del Supremo e dona la conoscenza totale del Sé. È durante questo periodo che noi possiamo ricevere la Guida Divina sulla maniera più appropriata di utilizzare tutte le risorse che ci sono state date. Ciò comporta l'uso più efficace e determinato di tutti i nostri doni.

Il decimo giorno - Vijaya Dashami - rappresenta il risveglio trionfante dell'individuo alla realizzazione del Sé attraverso la discesa della conoscenza per grazia di MahaSarasvati. Questo giorno celebra la vittoria, la realizzazione dello scopo del riconoscimento della nostra identità eterna con lo Spirito Supremo.

Mahasaraswati è la potenza di lavoro della Madre, il suo spirito di perfezione e di ordine. Mahasaraswati presiede al dettaglio dell’organizzazione e dell’esecuzione, alla relazione delle parti tra loro, alla combinazione efficace delle forze e all'esattezza infallibile del risultato e del compimento. La scienza, l'arte e la tecnica sono competenza di Mahasaraswati. Essa contiene nella sua natura e può sempre dare ai prescelti, la conoscenza intima e precisa, l'acutezza, la pazienza, l'esattezza dello spirito intuitivo e della mano cosciente, e lo sguardo penetrante del lavoratore perfetto. Questa Potenza è la costruttrice vigorosa, instancabile, accurata ed efficace, l'organizzatrice, l'amministratrice, la tecnica, l'artigiana e la classificatrice dei mondi. Quando intraprende la trasformazione e la ricostruzione della natura, la sua azione è laboriosa e minuziosa e, spesso, sembra lenta ed interminabile alla nostra impazienza; ma Essa è persistente, integrale e senza difetto. Giacché la sua volontà nel lavoro è scrupolosa, vigilante ed instancabile, inclinandosi su di noi, vede e tocca ogni dettaglio, scopre ogni infimo difetto, ogni lacuna, ogni imperfezione, considera e pesa esattamente tutto ciò che è stato fatto e tutto ciò che resta ancora da fare. Nulla è in apparenza troppo triviale per la sua attenzione; nulla può sfuggirle, per quanto impalpabile, mascherato o nascosto esso sia. Nella sua costante e diligente organizzazione delle cose, il suo sguardo è contemporaneamente su tutti i bisogni e sulla maniera di far fronte ad essi, la sua intuizione sa ciò che deve essere scelto e ciò che deve essere respinto, e determina con successo lo strumento adatto, il tempo adatto, le condizioni adatte e l'operazione adatta. Ha in orrore l'indifferenza, la negligenza e la pigrizia, il lavoro fatto in fretta, inconsiderato ed equivoco, l'inettitudine, il "presso a poco", il fallimento, l'adattamento falso, il cattivo impiego degli strumenti e delle facoltà; il lasciare un lavoro non eseguito o eseguito a metà è penoso ed estraneo alla sua natura. Nulla che sia meno di una perfetta perfezione può soddisfarla, ed è pronta ad affrontare un' eternità di fatica, se fosse necessario alla pienezza della sua creazione. Per ciò, tra tutti i poteri della Madre, Mahasaraswati è la più longanime con l'uomo e le sue innumerevoli imperfezioni. Dolce, sorridente, vicina e soccorrevole, non si allontana né si scoraggia facilmente, persiste persino dopo l'insuccesso ripetuto, la sua mano sostiene ciascuno dei nostri passi a condizione che siano retti, sinceri o che non abbiano che una volontà, poiché essa non tollera alcuna duplicità. Una madre per i nostri bisogni, un'amica nelle nostre difficoltà, un consigliere ed un mentore costante e tranquillo, che dissipa col suo splendente sorriso le nubi di tristezza, di cattivo umore e di depressione, rammentando senza posa l'aiuto sempre presente, additando l'eterna chiarezza del sole, ferma, calma e perseverante nello slancio profondo e continuo che ci spinge verso l'integralità della natura superiore.


Oggi iniziano le celbrazioni per il Navaratri. Ogni giorno onora un aspetto particolare della Madre Divina e da l'orientazione dell'energia della giornata. Questi aspetti sono conosciuti come la "Nava Durga" (i nove nomi di Durga).

1° giorno: Shailaputri - Figlia dell'Himalaya, sposa del Signore Shiva.

"Nella forma di Shailaputri, Durga distrugge l'orgoglio degli dei. In realtà facciamo tutti parte di questi dei, sapete? Non c'è differenza. Nella forma di Shailaputri, ella distrugge il nostro orgoglio, il piccolo dio-orgoglio.
Quindi, per nove giorni pregheremo Durga in queste nove forme, colei che ha ucciso i nove terribili demoni, che in realtà non sono al di fuori, ma dentro di noi.
Inizieremo con la preghiera per Durga, per Maha Shakti, la dea, colei che è il potere di tutto e che ha 1000 nomi. Naturalmente è possibile chiamarla Kali, Durga, Lakshmi, Saraswati, Madre Maria, anche Fatima, con qualunque nome la si desidera chiamare, Lei è Uno. Nella tradizione Hindu tutti questi aspetti della Madre Divina si racchiudono in uno: Shakti. Ella ha una moltitudine di qualità, ha 1000 forme. Qualunque sia la devozione che avete, lei verrà a voi in quella forma. Lei è la Parashakti, lei è la Shakti creatività di Dio. Ella viene in essere anche prima della manifestazione, prima di tutto, Lei era lì. Così siamo qui a lodarla nel corso di questi nove giorni, invocando la sua benedizione, invocandola a benedire tutte le persone."Sri Swami Vishwananda


"La prima forma della dea Durga nel Nava-Durga è Shailaputri. Fu chiamata Shailaputri per essere nata nella casa del re delle montagne, Himalaya. Nella vita precedente era la figlia di Daksha, figlio di Brahma ed era conosciuta come Sati. Sati era sposata al Dio degli Dei, Mahadeva. Un giorno Daksha organizzò una cerimonia del fuoco sacro (Yagna), e decise di non invitare il marito della figlia. Sati decise di unirsi alla cerimonia pur senza essere stata invitata, sfidando persino il consiglio del marito di non andare. Arrivata alla cerimonia, fu ignorata da tutti, a eccezione di sua madre, che la salutò con un abbraccio. I suoi fratelli non fecero eccezione nell’ignorarla, mentre gli ospiti rivolsero commenti sarcastici e irrispettosi nei confronti di suo marito. Con sua grande sorpresa anche il padre si comportò bei suoi confronti molto rudemente. Il cuore le si spezzò, e per il dolore decise bruciare se stessa nel fuoco sacro. Shiva, quando venne a sapere ciò che era successo, si infuriò e ordinò ai suoi goblins di distruggere immediatamente lo Yagna di Daksha. Dopo essersi immolata, Sati rinacque come la figlia del re delle montagne, Himalaya, e divenne noto come Shailaputri. 'Shaila' è un altro nome per l'Himalaya, mentre 'Putri' significa 'la figlia'. Tra tutte le nove forme di Devi Durga, Shailaputri è il più potente e la più glorificata. Secondo le Upanishad questa forma di Durga ha distrutto l'orgoglio degli dei .

Nessun commento: