venerdì 10 ottobre 2014

Commentario della Guru Gita - parte III



VERSO 62
Tadejati tannaijati,
Taddoore tatsameepake;
Tadantarasya sarvasya,
tadu sarvasya baahyatah

Così qui Egli sta dicendo che non c'è posto dove il Guru non sia. Sia  che Egli si muova o non si muova,  è sempre presente. Il Guru può sembrare lontano, ma in realtà è il più vicino. E a qualcuno Egli può apparire molto vicino, mentre è lontano. Si può vedere qualcuno molto vicino a un guru, ma la vicinanza fisica non significa molto. La vicinanza fisica è dovuta ai samskara del passato. A causa di questo, il Guru deve tenere qualcuno vicino o qualcuno lontano.

Che il Guru è lontano e vicino significa che Egli è lontano per la mente, Egli è lontano per essere afferrato, perché la mente sta guardando il Guru sempre dall'esterno, la mente gira solo all' esterno,  vede solo la parte esteriore . Se si guarda verso l'esterno, si vedrà la distanza e la lontananza. Ma se si guarda con la coscienza, quando si guarda dentro il vostro cuore, vedrete che il Guru è il più caro e il più vicino. Quindi, una volta che avete percepito il Guru dentro di voi, percepirete il Guru ovunque.

VERSO 82
Yasmaat parataram naasti,
neti neteeti vai srutih;
Manasaa vachasaa chaiva,
nityam aaradhayed gurum

Qui dice che la vostra mente non deve andare in giro quando si è arresa al Guru. La vostra mente deve essere sempre focalizzata sul Guru. I vostri discorsi, di qualunque cosa si parli non dovrebbero essere discorsi vani, dovrebbero sempre riguardare il Maestro.

Il Guru è tutto, così non si può mettere alcun limite al Guru. Si può percepire il Guru con la mente limitata, ma Egli è ancora oltre. Anche i Veda dicono che il Guru è, 'non questo, non quello'. Anche se dite che avete capito il Guru, il Guru vi farà percepire che in realtà non lo conoscete. Anche pensate di conoscere il Guru, Egli vi farà percepire che in realtà non lo conoscete. Conoscete solo ciò che Egli vuole che vediate. Si può percepire solo Lui in ciò che Egli vuole che tu percepisci. Egli può farvi pensare che lo conoscete, ma in realtà non lo conoscete. Questa è una qualità del vero Guru. Quando pensate di conoscerlo, un attimo dopo egli vi mostrerà un altro aspetto di lui che non conoscete. Quando pensate di aver assimilato questo aspetto, Egli creerà un altro aspetto. Il Guru è come ... [qualcuno tra il pubblico dice: 'camaleonte'] No. Il camaleonte assume solo l'apparenza di ciò su cui lo mettete sopra. Se si mette il camaleonte sul rosso, diventerà rosso. Ma se si mette il Guru sul rosso, diventerà verde. [Il pubblico ride] Quindi non si può afferrare il Guru con la mente. Ma con l'amore si può percepire una certa realtà




VERSO 88
Sreemat parabrahma gurum smaraami,
Sreemat parabrahma gurum vadaami;
Sreemat parabrahma gurum namaami,
Sremat parabrahma gurum bhajaami

Qui Bhagavan Shankara sta dicendo, "Mi ricordo il mio Guru che è l'ultimo Assoluto Trascendente Dio , Narayana stesso. Io lodo il Guru che è Parabrahma, medito costantemente  su di Lui e le Sue lodi sono costantemente sulle mie labbra. Mi inchino al mio Guru che è Parabrahma, porgo i miei saluti a Colui che è il Signore Supremo stesso. Io servo il mio Guru che è Parabrahma." Questo è il mantra che un bhakta o chi è veramente arreso ai piedi del Guru dovrebbe cantare per prima cosa al mattino, ancora prima di uscire dal letto. Cantando questi quattro versi uno ricorda a se stesso  chi è il Guru. Il Signore Krishna stesso ha detto, "Io sono Parabrahma."

Guru Puja durante Navaratri

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