venerdì 11 settembre 2009

Il Vangelo di Buddha


Un uomo stolto, sentendo dire che il Buddha osservava il principio della grande carità che comanda di rendere bene per male, venne e lo insultò.
Buddha rimase in silenzio, compassionando la sua follia.
Quando l’uomo ebbe finito di ingiuriarlo, Buddha gli rivolse una domanda dicendo: “Figlio mio, se un uomo rifiuta di accettarlo, a chi apparterrebbe il dono che gli è offerto?”
Ed egli rispose: “In tal caso apparterrebbe a colui che l’ha offerto.”
“Figlio mio” disse Buddha “tu mi hai ingiuriato, ma io rifiuto di accettare il tuo insulto e chiedo che tu lo serba per te. Non sarà esso fonte di infelicità per te? Come l’eco appartiene al suono e l’ombra alla sostanza, così l’infelicità raggiunge senza fallo colui che fa il male.”
L’ingiuriato non rispose nulla e Buddha continuò.
“L’uomo malvagio che rimprovera l’uomo buono è simile ad un uomo che leva la sua faccia e sputa verso il cielo; lo sputo non contamina il cielo ma torna in giù e contamina la sua persona.”

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