martedì 17 agosto 2010

Mudra: il loro mistero sfiora il Divino




Il ritorno di Sri Swami Vishwananda in Italia a settembre, sarà costellato da eventi il cui scopo è quello di sostenere ed incoraggiare i ricercatori spirituali sinceri. Insegnamenti di pratiche spirituali accessibili a chiunque, conversazioni spirituali in grado di chiarire, aiutare, scoprire la parte divina dentro di noi, rituali di purificazione il tutto sotto l’ amorevole guida di Swami.

Come è successo per gli eventi di Merano e di Jesolo, cercheremo, attraverso il blog, di dare alcune informazioni “in preparazione” degli incontri di settembre.
Parleremo in particolare dei mudra e dello yagna, quest’ultimo dedicato alla figura, purtroppo non molto conosciuta in Occidente, di un grande Santo indiano: Shirdi Sai Baba.

Iniziamo quindi con il corso sui mudra.
In questo giorni abbiamo terminato di tradurre la dispensa che verrà data ai partecipanti al corso, e vi possiamo già dire che i nuovi mudra sono bellissimi ed interessantissimi.
Ricordatevi che tutti gli insegnamenti che ci vengono trasmessi direttamente da un Maestro auto-realizzato custodiscono sempre al loro interno la Sua grazia e benedizione, che si attiva quando mettiamo in pratica queste conoscenze spirituali.

I MUDRA


I mudra sono posizioni delle mani o del corpo che stimolano il sistema nervoso fisico, le nadi energetiche ed il corpo mentale ed emozionale. I mudra influenzano inoltre le funzioni fisiche del respiro, i processi del cervello e le funzioni interne del sistema nervoso unitamente ai vari terminali nervosi del sistema nervoso simpatico e parasimpatico che influenza il sistema respiratorio.

I mudra, chiamati anche yoga delle mani, hanno in realtà al loro interno una forza molto più potente di un “semplice” yoga, perché lavorano non solo sul corpo fisico ed energetico ma, in associazione ai mantra, sono portatori di grandi benefici spirituali.

I mudra sono di grande importanza: sono innumerevoli le immagini di molti grandi maestri con le mani in pose specifiche, che rafforzano e sottolineano l'importanza dei mudra.

Sulle icone cristiane spesso vediamo Cristo con il Prana Mudra (Dare vita).


Nella tradizione Hindu, Krishna è spesso rappresentato con l' Abhaya Mudra (simbolo di protezione, benedizione e dispersione della paura) così come la maggior parte delle divinità indiane.








Mentre il Buddha posa con quello che si può dire il mudra più conosciuto: il Gyaana Mudra (conoscenza e saggezza).





Praticare i mudra richiede uno sforzo minimo ed è possibile praticarli in qualsiasi tempo e luogo, senza alcun problema.

Nonostante lo stress che spesso satura la nostra vita, siamo costretti a vivere di tanto in tanto dei periodi di riposo ed attesa. Cosa succede al nostro umore quando ci troviamo bloccati in mezzo al traffico o in fila davanti ad uno sportello, oppure quando scopriamo di aver perduto il treno o stiamo a girare i pollici davanti al computer, quando siamo a letto con l’influenza?
I momenti che potrebbero diventare occasione di noia, fastidio, conflitti interiori o frustrazione possono invece diventare occasione di rigenerazione e comunione con se stessi grazie alla pratica dei mudra.

MUDRA è un termine che racchiude molti significati. Indica un gesto una posizione mistica delle mani, un sigillo o persino un simbolo. Le posizioni simboliche delle dita e del corpo possono raffigurare vividamente alcuni stati o processi della consapevolezza; viceversa posizioni specifiche sono in grado di evocare gli stati di consapevolezza che simboleggiano. I mudra impegnano alcune zone del cervello e/o dell’anima e allo stesso tempo esercitano una specifica influenza su di esse.



Ogni area della mano è una zona di riflesso di una parte associata del corpo e del cervello. Possiamo dunque considerare le mani come uno specchio del nostro corpo e della nostra mente.

Non si può comprendere sino in fondo l’essenza dei mudra, perché il loro mistero sfiora il Divino. Ogni mudra crea uno speciale collegamento con la consapevolezza cosmica.

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