lunedì 9 agosto 2010

Storia di un matrimonio italiano a Shree Peetha Nilaya

I giorni del Gurupurnima sono stati intensissimi qui a Shree Peetha Nilaya. Il gruppo di più di 20 italiani che è giunto quassù in Germania per rendere omaggio alla figura del Guru nella forma di Sri Swami Vishwananda, ha avuto molte sorprese. Oltre ai previsti incontri con Guruji per le interview personali, il darshan e naturalmente i festeggiamenti del Gurupurnima, si sono goduti eventi inaspettati quanto piacevoli come una interview di gruppo solo per gli italiani e un improvvisato ma riuscitissimo matrimonio!
I due sposi, Ada e Iginio, stavano pianificando da un po’ l’eventualità di coronare il sogno di un matrimonio celebrato da Guruji, e già un paio di mesi fa Guruji aveva dato il Suo consenso, mettendo in moto, nella nostra mente, molti piani e progetti per un classico matrimonio all’italiana: il che significa grande festa con musica cibo allegria e soprattutto tanti invitati!
Ci sono occasioni in cui, più di altre, risulta chiaro a tutti noi che avere a che fare con Guruji non è mai noioso e non vi è nulla di scontato…Questo matrimonio ne è stato un classico esempio. Ecco la prima parte del resoconto di un matrimonio italiano celebrato a Shree Peetha Nilaya.


GLI SPOSI!

Durante l’interview tenuta nel pomeriggio, i due sposi avevano rinnovato la richiesta di essere uniti in matrimonio da Guruji, ed Egli aveva riconfermato la Sua disponibilità. Alla richiesta di Ada ed Iginio di una data per la celebrazione, Guruji risponde lasciando a loro la scelta; ma, mostrando piena fiducia in Swami, gli sposi si affidano completamente ad una Sua decisione…così dopo questo rimbalzare di richieste, Guruji prende la decisione finale ed esclama: “Questa sera!”. Nei numerosi secondi di silenzio che seguirono ognuno di noi fu preso dai propri pensieri. I miei si sintetizzarono nella frase: “Questa sera?? Abbiamo bisogno di almeno 2 mesi per organizzare un matrimonio come si deve!” E Guruji con una nota di ironia: “Ah, un matrimonio grande come si fa in Italia, vero?” ed io “Certo!” e Lui, con un sorriso smagliante: “Oh, anche alle Mauritius si fa così!” ed io: “Appunto!” Ma la forza delle tradizioni non ha avuto la meglio e usciti dalla sala delle interview si è scatenato il finimondo: il matrimonio si sarebbe tenuto quella sera stessa. L’orario? Un dettaglio senza importanza che Guruji si era ben guardato dal chiarire. I vestiti da cerimonia? Naturalmente quelli classici della tradizione indiana: doti per lo sposo (“che cos’è?” mi chiede Iginio) sari rosso per la sposa (dove si può trovare? Nel bazar, che naturalmente è chiuso…); gli anelli? (“questo è affar mio” la rassicurante risposta di Guruji); i dolci? (preziosissima Bhagyshri la quale nonostante sia presissima nel preparare il prasad per il Gurupurnima, si è accollata anche questa incombenza); le ghirlande di fiori per gli sposi? (ecco coinvolta Urmilavati in questo compito); lo yagna? (Kalyani, occupatissima nel gestire la giornata delle interview, si è improvvisamente trovata catapultata nell’organizzazione del matrimonio); le foto? (Binodini viene assoldata senza esitazione); gli invitati? Solo pochi intimi, decisione di Guruji. Le ore corrono velocissime: distribuiti i vari compiti, raccolto il materiale necessario, gli sposi vengono mandati in albergo per prendere ciò che manca…

Il bellissimo sari rosso ed il doti vengono buttati in lavatrice e poi nell’asciugatrice; dopo quasi un paio d’ore trascorse nell’organizzare i dettagli, mi ritrovo in camera a stirare gli abiti da cerimonia, quando una trafelata mataji bussa alla mia porta e mi dice che Guruji mi sta cercando. Lo trovo nella hall, che cerca di comunicare con i due sposi dall’aria piuttosto sconvolta; motivo: chissà come, i due non hanno trovato la via per tornare all’albergo e per quasi due ore hanno vagato per le strade dei dintorni…risultato: non sono assolutamente pronti per la cerimonia. È di nuovo tutto un correre: nel bazar assieme a Guruji per trovare ciò che manca allo sposo, alla ricerca di sapone ed asciugamani per gli sposi, alla ricerca di chi aiuterà lo sposo ad indossare il doti…alla fine tutto sembra definito. I futuri sposi si dividono: Anashuya si prenderà cura dello sposo, io della sposa. Corro a prendere il doti già stirato, corro a portarlo ad Anashuya, corro a portare il necessario alla sposa, corro a finire di stirare il sari, ed infine corro ad aiutare la sposa ad indossare il sari. Nel bel mezzo dell’operazione di vestizione, lo sposo fa capolino in camera informandoci con educazione che tutti stanno aspettando; io rispondo che è normale che la sposa si faccia attendere; sì certo, dice Iginio, ma anche Guruji sta aspettando. In ogni caso, rispondo io, la cerimonia non inizierà sino a quando la sposa non è pronta, punto e basta. Aver fatto attendere tutti quanti ne è valsa la pena: Ada, splendida nel suo sari rosso, si muove con una grazia ed una sicurezza che mi fa pensare non sia la prima volta che indossa un capo che può essere veramente difficile da gestire. Arriviamo nel tempio giusto per la fine delle preghiere serali: prontissimi! Guruji chiama i due sposi e pone loro in privato alcune domande che determinano la possibilità o meno di celebrare il matrimonio. I due sposi passano il test. Al termine di questo breve incontro Guruji, più o meno inaspettatamente, materializza due splendidi anelli: uno con una meravigliosa pietra arancione per la sposa, con un’enorme pietra viola scuro per lo sposo. Poi…attendiamo. Trascorre almeno un’ora in attesa che Guruji dia il via alla cerimonia...


LE DAMIGELLE IN ATTESA...


FOTO DI GRUPPO NEL TEMPIO...MATRIMONIO SOLO PER POCHI INTIMI!

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