mercoledì 19 agosto 2009

La madre in cerca del proprio figlio

Incontrai Swami Vishwananda per la prima volta nel 2004 a Baden-Baden, in Germania, in una casa privata dove concedeva interviste. Nella mia mente vi era l’immagine di un uomo anziano, con capelli e barba bianca. A quei tempi quella era la mia immagine di come poteva essere un guru. Andai ad incontrare Swami con un’ amica ed i suoi genitori. Quando arrivammo nell’appartamento a Baden-Baden, ero eccitata e nervosa, e lentamente seguii i miei amici nella stanza dove ci fu chiesto di aspettare. Vi erano molte foto e la stanza profumava di incenso. I miei pensieri furono interrotti da una voce dolce e gentile. “Hello” disse un uomo giovane e bellissimo. Io e la mia amica andammo con Swamiji nella sala delle interview e ci sedemmo sul pavimento. Dovetti sforzarmi di non fissare Swami tutto il tempo, perché la bellezza, la purezza e la luce che egli rifletteva erano da batticuore. Pensai: adesso so cosa la gente dovevano provare 2000 anni fa quando sedevano con Gesù.
Swami chiese alla mia amica chi ero e mi sorrise gentilmente. Prima dell’interview, i genitori della mia amica mi dissero che avrei potuto chiedere a Swamiji riguardo al mio sentiero spirituale, la mia salute o qualcosa del genere. Sino ad allora non avevo domande da fare a Swami. Decisi così di parlargli di una verruca che avevo sotto la pianta del mio piede destro. Ma in quel momento ero seduta di fronte a Swami ed egli mi guardava così dolcemente, che realizzai quanto la mia domanda fosse insignificante e quasi ridicola. Parlammo di cose più importanti di verruche e, alla fine dell’interview, Swamiji ci diede la sua benedizione.
Prima che lasciassimo la casa, comprai una piccolo foto di Swamiji che volevo portare con me allo scopo di ricordare sempre la sua bellezza ed il suo sorriso. Dopo l’interview ero felice e colma di amore e gioia; mi sentivo come se avessi trovato un nuovo amico. Il primo incontro con Swami Vishwananda fu così semplice e naturale che tutti i miei precedenti dubbi e preoccupazioni si dissolsero nell’aria, lasciando solo una profonda felicità.
Andai a visitare Swami senza nessuna aspettativa perché sapevo ben poco riguardo ai maestri spirituali o ai guru. Nella mia vita avevo sempre sentito una nostalgia nel mio cuore, come un presentimento, che da qualche parte doveva esistere qualcosa che ci potesse dare un sentimento di armonia e completezza. Qualche volta, quando mi trovavo in uno stato di grande disperazione, piangevo interiormente dal profondo del mio cuore, “Gesù, se è vero che ci sei, se tu sei veramente il salvatore dell’uomo, ti prego vieni in mio soccorso o mandami qualcuno che mi possa aiutare.” Ho sempre avuto il presentimento che un giorno avrei avuto un insegnante spirituale. Avevo programmato di andare in America terminata la scuola allo scopo di trovare il mio insegnante.
Sorprendentemente, fu l’insegnante a venire da me. Non fu il bambino che andò a cercare la madre; fu la madre che venne alla ricerca del figlio.
Kalyani - Germania

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