giovedì 8 aprile 2010

YAGNA con SRI SWAMI VISHWANANDA (seconda parte)




Scopo dello Yagna


Lo scopo principale dello Yagna in relazione all’Agnihotra, è quello di ricondurre le persone che partecipano alla cerimonia in armonia con il Divino, di ricondurre la persona dalla percezione di semplice essere umano alla consapevolezza della Coscienza Divina - alla conoscenza di se stessi come Atman (Sè Divino).

Per raggiungere e stabilirsi nell’Atma bisogna essere disposti a lasciar andare gli attaccamenti agli aspetti dell'ego quali la vanità, la superbia, l’invidia, l’ira, ecc. Lo Yagna è sempre dedicato a una Divinità che viene inovocata in modo che ella diventi il fuoco stesso. Dopodichè tutte le offerte verranno offerte al fuoco (alla Divinità). La cerimonia dello Yagna è l'esternalizzazione di ciò che avviene all'interno dell’ essere umano, dove gli aspetti grossolani dell’ ego (karma) vengono bruciati nel fuoco della devozione al Divino. Questo aiuta a sacrificare alla Volontà Divina quegli aspetti di noi stessi che non sono più necessari nella nostra vita. Alla fine l'unica cosa che rimane è l’abbandono completo della coscienza umana al Divino.




L’Agni Hotra è uno strumento molto potente di aiuto per l'umanità per il raggiungimento della Divinità dentro di sé tramite la purificazione di se stessi dal karma accumulato. Letteralmente Karma significa proprio "azione" o "atto". Karma è il termine dato alle leggi universali di causa ed effetto che influenzano la dimensione fisica e la dimensione non fisica. Fatti o azioni compiuti possono continuare ad influenzare le persone per vite intere, influenzandole fisicamente, mentalmente ed emozionalmente, sia che l’azione sia stata positiva sia che sia stata negativa. Alcuni atti aiutano a ridurre o eliminare l’influenza di questi azioni compiute nel passato. Lo Yagna aiuta a ridurre o a compensare gli effetti di determinati atti compiuti nella propria vita.

Le persone che hanno un forte legame, o una forte devozione (Bhakti) per la divinità che viene invocata possono percepire o addirittura vedere la presenza di questa divinità durante il rituale.




La forma che il Divino assume non è importante: è l'atto del sacrificio in sè che è importante. Così lo Yagna diventa un potente mezzo di trasformazione. Più si è saldi nella devozione per il Divino, più si è capaci di sacrificarsi a quella forma del Divino, e maggiore sarà la grazia elargita dalla Divinità nel sostenere la trasformazione dell'umano in Divino. Più il legame con la Divinità è forte e profondo, più è grande la capacità di offrire se stessi al Divino, e più le persone che partecipano allo Yagna sperimenteranno nella loro vita felicità, accettazione, pace e gioia.




Sul piano materiale l'elemento fuoco è un grande purificatore, perché consuma tutto ciò che in esso viene offerto, sino a quando l'unica cosa che rimarrà sarà la cenere. Degli elementi offerti (Ghee, frutta, cereali ecc) rimangono solo le sostanze più sottili – le ceneri (composte di elementi costitutivi e minerali). La rappresentazione simbolica di tutti gli elementi offerti al fuoco ridotti in cenere mostra che in ultima analisi tutte le forme di dualismo ritornano alla coscienza unica. Pertanto, tutte le dualità che offriamo al divino, felicità / tristezza, gioia / dolore, confusione / chiarezza sono offerte al Divino sino a quando solo la coscienza unica sarà riconosciuta.

Lo Yagna è una parte importante della sadhana (pratica spirituale) e non può essere sottovalutata in quanto si tratta di una forma molto potente di purificazione. La purificazione è un aspetto fondamentale della pratica spirituale. Per lo yogi che è sinceramente sul sentiero spirituale e per il quale è necessario andare profondamente nel proprio sè divino, è necessario lasciar andare credenze, pensieri ed emozioni che lo tengono legato alla coscienza umana. Lo Yagna è un potente strumento che permette allo yogi di offrire tutto al Divino, aiutandolo nella sua purificazione e trasmutazione.


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