venerdì 8 aprile 2011

Connettersi con la nostra purezza interiore.

Partecipare a incontri spirituali, visitare luoghi di culto come chiese, templi, moschee, visitare luoghi di pellegrinaggio, leggere testi spirituali scritti da Santi, stare in compagnia di ricercatori spirituali, visitare Santi o il proprio Guru, sono esempi di satsang di qualità progressivamente superiore. In realtà, c'è un flusso continuo di Coscienza Divina tutto intorno a noi. Ogni giorno veniamo a contatto con questi elementi, ma, se siamo in grado di assorbire la loro divinità dipende da quanto sottilmente puri (sattvico) siamo.


Infatti a un livello molto più profondo satsang significa essere con o restare connessi con la qualità interna del sattva o purezza. Sattva è una delle tre qualità di Prakriti (la natura), gli altri due sono rajas e tamas. La qualità sattva si manifesta negli esseri umani come conoscenza, tranquillità, contemplatività e spensieratezza. Le persone in cui questa qualità è predominante sono in possesso di una saggezza e di una conoscenza superiore e di solito sono immersi in una modalità di vita devozionale e spirituale. I loro pensieri ruotano intorno a Dio e cercano di liberarsi dai legami dell'ignoranza e dal ciclo di nascita e morte arrendendosi a Dio e conducendo una vita centrata sul Divino. Una persona sattvico è un satsangi naturale. Che sia in compagnia di altri o da solo, è sempre “in satsang” o in comunione con il bene e il puro. Lo scopo di un satsang è quello di sviluppare la qualità sattva attraverso l’amicizia spirituale o la compagnia con le persone sattviche.

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